Don Orlando Zampieri riposa ora tra le braccia del Padre

Lunedì 22 settembre 2025 - Le esequie mercoledì 24 settembre alle ore 9.30 al Duomo di Santa Tecla di Este

Nelle prime ore di lunedì 22 settembre 2025 è deceduto all’Opera della Provvidenza di Sarmeola don Orlando Zampieri.

Don Orlando Zampieri (5 ottobre 1934 – 22 settembre 2025)

«Mi piacerebbe raccontare un po’ della mia vita sacerdotale, lunga, molto impegnata, felice del sacerdozio e di poter offrire Gesù ai fratelli, con il dono di fondare una nuova parrocchia quaranta anni fa, con la passione per lo studio, il piacere di rapporti con persone da cui ho ricevuto molto, l’amore per la Terra Santa».

Così si esprimeva nell’aprile 2016 don Orlando Zampieri, che è deceduto nelle prime ore di lunedì 22 settembre 2025, all’Opera della Provvidenza di Sarmeola (Pd). Nato a Vigonovo il 5 ottobre 1934 da Settimo ed Eva Dainese, ordinato presbitero il 12 luglio 1959, era stato inviato come cooperatore a Villafranca Padovana e, nel 1967, a Santa Tecla in Este. Accanto a mons. Giovanni Foffani, col quale instaura un rapporto di stima, fiducia e affetto, don Orlando ha il compito di seguire le pratiche dell’ufficio parrocchiale e di occuparsi di diverse mansioni non da ultimo il patronato Immacolata, per il settore femminile della parrocchia. Era così iniziata la lunga permanenza a Este di don Orlando che sarebbe poi diventato protagonista della successiva fondazione della nuova parrocchia di San Girolamo (Meggiaro) nel 1975, di cui fu parroco fino al 2017. Furono anni intensi di lavoro, di contatti umani e lavorativi nei quali la costruzione della comunità andò di pari passo alla costruzione degli ambienti parrocchiali: dove prima «cresceva il granturco» sorsero la chiesa, le attigue abitazioni, il centro parrocchiale. Nel territorio spuntarono dieci tra cappelle, colonne, monumenti celebrativi, senza che venissero trascurati l’educazione cristiana, l’ordinarietà della parrocchia, l’attenzione ai più bisognosi, lo sport, il teatro, l’annuale visita alle famiglie, i pellegrinaggi, il sostegno al Charitas Baby Hospital di Betlemme e alle scuole del Patriarcato di Gerusalemme.

Il cuore e la generosità di don Orlando si sono davvero riversati a favore della parrocchia di San Girolamo: «Mi sa di sangue», scriveva nel marzo 1998 e aggiungeva nel luglio 2012: «Sarà mio impegno prodigarmi con tutte le energie di mente e di cuore che mi rimangono perché la comunità parrocchiale continui ad essere una autentica Famiglia di figli di Dio».

Negli anni estensi, fino al 1995 (e per 35 anni) fu insegnante di religione, «uno dei miei impegni più sentiti e più gratificanti». Si dedicò anche allo studio, conseguendo le Licenze in Teologia (1975), in Diritto canonico (1985) e in Filosofia (1988) presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, dove aveva ottenuto anche un diploma in Pastorale (1978). Acquisì un diploma anche presso l’Istituto di Liturgia pastorale di Santa Giustina (Padova, 1978).

Ebbe onorificenze di ogni genere: sigillo della Città di Este, commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana, cavaliere e canonico onorario del Santo Sepolcro di Gerusalemme (2011), medaglia d’oro ai benemeriti della cultura, il Melvin Jones Fellow (dei Lions Clubs International). Ebbe modo di coltivare l’amicizia con molte figure ecclesiali significative, sempre coinvolgendo col personale entusiasmo la comunità cristiana, l’amministrazione estense e la società civile, grato tuttavia del bene che nasce dalla vita di molti. Con questa premessa diede vita alla costituzione del Premio per l’impegno ecclesiale “Fernanda Guariento”. Di don Orlando si ricordano, del resto, decine di pubblicazioni relative a persone e vicende della città estense che voleva puntualmente ricordare per il loro impegno.

Giunto alla conclusione dell’incarico di parroco, ricevette il compito di tenere i rapporti con le associazioni del territorio estense, data la sua grande conoscenza dei gruppi, delle Associazioni e i tratti del carattere, fino a quando, nel 2022, si rese necessaria l’accoglienza all’Opera della Provvidenza.

Una sintesi personale della vita è tracciata da don Orlando in un testo del 1999.

È proprio il caso di ripetere, con gioia, con riconoscenza verso la bontà del Signore: “Venite e narrerò quanto per me ha fatto il Signore”. All’insegna del “Quaesivi et inveni”, Ho cercato e ho trovato”.

Anzitutto Dio. Mi sono sforzato di cercarlo nelle persone, negli avvenimenti, nelle creature. L’ho cercato con desiderio di scoprirlo sempre meglio, sempre diverso, sempre più buono. Io attendo Dio con ingordigia, per dirla col poeta francese Rimbaud. La fede in lui mi si è radicata nell’intimo in modo che non potevo più vivere senza di lui. Di qui la passione del predicarlo con la parola, con l’esempio, anche se convinto della povertà della mia persona, dei imiti della mia natura. Perché in Dio si scoprono nuovi mari quanto più si naviga (così Fray Luis di Léon). E l’ho trovato.

La Madonna. È stato un impegno costante quello di cercarla ove avessi potuto trovarla: nella Sacra Scrittura, nel Magistero della Chiesa, nei santuari a Lei dedicati, nella preghiera a Lei rivolta. Consacrandole tutte le famiglie della parrocchia, innalzando cappelle in suo onore, diffondendone la devozione quanto più mi è stato possibile. E l’ho trovata.

Le anime di bambini, di adolescenti, di giovani, di adulti e di anziani, anime in ricerca di Dio, in attesa di consolazioni. Anime serene e anime sofferenti. Anime in necessità di essere guidate, sostenute, illuminate. Le ho cercate in tutti questi anni senza stancarmi, dando loro quello che potevo, quello che avevo, specie i Sacramenti, la Parola di Dio, la carità. E le ho trovate.

I fratelli sofferenti, nell’anima e nel corpo, negli ospedali e nelle case, entro le organizzazioni e lungo le strade. Chiunque. A tutti e a ciascuno ho dato il cuore di un fratello partecipe del calice amaro del dolore, la parola che consola. E un Dio che sostiene. E li ho trovati.

Le comunità cristiane, prima Villafranca Padovana, poi S. Tecla in Este e quindi S. Girolamo in Este. Per questa comunità ho riservato il meglio della vita, ancora dalla sua erezione, attrezzandola di spirito di comunione, di fede, di strutture, con l’aiuto di tutti i suoi membri. E le ho trovate.

Lo studio gioioso, appassionato, sui versanti più diversi, ad utilità personale, della scuola, della parrocchia, togliendo per esso le ore al sonno, gli attimi al riposo. Ricavandone una soddisfazione profonda, il piacere della ricerca e i gusto della pubblicazione. E l’ho trovato.

La collaborazione fraterna, sincera, con i fedeli della parrocchia, con le istituzioni di ogni ordine, con le persone più diverse, in spirito di stima e di amicizia, di aiuto vicendevole. Credendo che, unicamente collaborando assieme, si costruisce sul piano religioso, umano e civile. E l’ho trovata.

L’amore, ne ho sempre avuto un bisogno struggente, una fame immensa. Amore da dare anzitutto Dio e a chi ne aveva bisogno. Amore da ricevere, che mi è stato riservato al di sopra dei miei meriti e che mi ha aiutato a sopportare sacrifici, ad asciugarmi le lacrime, per continuare a vedere tutto con entusiasmo, per un dono personale senza risparmio. E l’ho trovato.

Per anni ho cercato sempre e ho trovato. Non mi rimane che ringraziare dal profondo del cuore Dio, la Vergine, i superiori, i confratelli, gli amici, i fedeli. Chiedendo perdono se avessi mancato nei confronti di qualcuno, se fossi stato meno luminoso nella carità di quanto avessi voluto essere. Ho cercato e ho trovato. Oh, stupore per la vita, per l’Amore, per il sacerdozio, per la Chiesa!

Le esequie saranno celebrate dal vescovo Claudio mercoledì 24 settembre 2025, alle ore 9.30, nel duomo di Santa Tecla in Este. La salma sarà poi tumulata nei cimitero di Celeseo.

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