Don Antonio Bellotto (19 ottobre 1931 – 17 marzo 2024)
Nella giornata del 17 marzo 2024 don Antonio è deceduto all’ospedale di Schiavonia, all’età di 92 anni, a seguito di complicanze dovute a bronchite e scompenso cardiaco.
Figlio di Virgilio («uomo saggio, maturo e responsabile») ed Erina Piva, era nato a Saletto il 19 ottobre 1931, in una famiglia che comprendeva nove tra fratelli e sorelle (sono ancora viventi Margherita e Giovanna, residente negli Stati Uniti).
L’ordinazione presbiterale fu celebrata il giorno 8 luglio 1956. Nell’ottobre successivo venne nominato vicario della parrocchia del Torresino. Inizialmente avrebbe dovuto frequentare anche il Conservatorio, essendo già organista del Seminario, ma il lavoro pastorale non lo permise. Tuttavia, nell’agosto 1958, per un anno, fu organista e insegnante di suono nel Seminario minore, fino all’agosto del 1959, quando fu mandato come cooperatore a Montagnana.
Nell’autunno 1966 cominciò il suo servizio a Ospedaletto Euganeo come cooperatore, mentre nel novembre 1970 diventò parroco a Vighizzolo d’Este, dove si trattenne fino al 1977, quando gli fu affidata la parrocchia di Megliadino San Vitale
Nel settembre 1998 rinunciò alla parrocchia e si ritirò a Taglie per un periodo di sosta, nel quale si dedicò alla preghiera, allo studio, alla frequentazione della Comunità di Bose Nel 2005 fu voluto come amministratore parrocchiale di Megliadino San Vitale a seguito della morte improvvisa del parroco, don Alessandro Maran. In seguito fu destinato come parroco a Dossi, piccola comunità nella quale si trattenne fino all’autunno 2009.
Subito dopo fu nominato penitenziere nel duomo di Montagnana: «Percepisco che la mia non è una rinuncia ad ogni impegno, ma la risposta alla chiamata del Signore che mi vuole là perché compia un servizio importantissimo a favore della comunità cristiana, finché me lo consentiranno le forze. E il mio programma di “durare”, vale ancora? Sì, vale ancora là dove tra poco mi trasferirò. Dunque: “Durare”!» (11.10.2009).
Il ministero a Montagnana si concluse nel gennaio 2023, quando don Antonio prese casa per alcuni mesi presso il Cenacolo di Montegalda, fino all’ottobre successivo quando fu accolto nella Residenza Santa Tecla di Este. Nella Casa di riposo estense parve ritrovare vitalità e sogni, tanto da chiedere, in maniera lucida, di poter riprendere a suonare per animare la liturgia interna.
Una forte sensibilità umana, ilarità, ironia, sorriso e generosità lo hanno sempre accompagnato. Libero dalle complessità dell’impegno pastorale parrocchiale diretto, che poteva portarlo a sbalzi di umore e irritabilità, si rivelava nella sua più vera personalità: si evidenziavano, allora, l’innamoramento per la figura di Gesù Cristo, la tenere e filiale devozione alla Madonna (che lo portò molte volte a Medjugorie, a seguito di pellegrini che accompagnava e accostava alla misericordia di Dio), la conoscenza profonda della Sacra Scrittura («Fui attento sempre alle Sante Scritture che davvero non sono mai comprese completamente e tuttavia saziano abbondantemente»); la cura per le relazioni interpersonali, l’intelligenza acuta e critica e una certa versatilità nello scrivere su temi di carattere teologico e scritturale. Don Antonio, poi, era appassionato di musica e liturgia: teneva con rigore all’actio liturgica e, se si soffermava volentieri sulla Parola di Dio, si muoveva altrettanto bene tra le tastiere dell’organo, tanto da coltivare addirittura la tecnica organaria.
Le esequie saranno celebrate dal vescovo Claudio nel duomo di Montagnana mercoledì 20 marzo, alle 15.30. Martedì 19 vi sarà la preghiera del rosario nel duomo di Montagnana alle ore 19, nella chiesa di Megliadino San Vitale alle ore 20. La salma sarà poi accompagnata nel cimitero di Saletto. A partire dal pomeriggio di lunedì 18 marzo sarà possibile visitare la salma presso la Casa funeraria Eos di De Venz, a Merlara (9-12; 14.30-18.30)
