Sulle soglie della comunità

Un momento di incontro e confronto su un tema caldo, spesso oggetti di contrasti e fraintedimenti. Un'occasione per fare un po' di luce, a partire dai dati e dall'analisi della realtà sul mondo dei migranti in Italia e sulle strade per favorire l'accoglienza nelle parrocchie di chi viene da altri paesi. Domenica 22 febbraio l'Azione cattolica di Padova ha deciso di dedicare l'assemblea diocesana “Sulle soglie della comunità”, che si è svolta all'Opera della Provvidenza Sant'Antonio di Sarmeola, al tema dell'integrazione.

 
Nel suo intervento introduttivo il vescovo mons. Antonio Mattiazzo ha sottolineato il valore della diversità «Nel nostro vocabolario ha spiegato il vescovo – la parola extracomunitario non ha nessun senso perché nessuno può essere confinato al di fuori della nostra comunità». Il fenomeno dell'immigrazione, ha aggiunto il vescovo di Padova è «un segno dei tempi, che ci dà un messaggio e una provocazione su come trasformare la nostra società».
 
 
È poi intervenuto Giampiero Dalla Zuanna, preside della Facoltàdi Scienze statistiche e autore del volume “La rivoluzione nella culla”: dati alla mano, ha spiegato come sia proprio la presenza dei migranti a sopperire al calo demografico in Veneto e a garantire la “tenuta” del tessuto produttivo e del sistema di Welfare. «Se l'immigrazione continuerà al ritmo odierno anche nei prossimi anni – ha spiegato Dalla Zuanna – nel 2029 avremo lo stesso numero di under 60 che si conta oggi nel Nordest. Se non dovessero arrivare nuovi migranti, da qui a vent'anni, quando i figli del baby boom degli anni Sessanta saranno ormai in pensione, ci troveremo con un milione di lavoratori in meno. A quel punto chi pagherà le pensioni per gli anziani? Quali conseguenze ci saranno per la produttività». Dalla Zuanna, spiegando come la presenza dei migranti sia di fatto una “necessità” per il nostro paese, ha descritto il Nordest come «un territorio che sta cambiando pelle». Che società costruiremo allora per il futuro?
 
La seconda parte dell'assemblea ha lasciato spazio ad alcune testimonianze dal territorio. Se il gruppo giovanissimi di Ac della parrocchia di San Carlo ha “fotografato” con un video le sfide, le difficoltàe le ricchezze dell'integrazione, alcuni educatori della parrocchia di Agna hanno raccontato l'esperienza del Grest 2008, cui hanno partecipato una decina di bambini musulmani. Dalla comunità di Rossano Veneto è arrivata invece l'esperienza di un percorso di incontri dedicati ai “nuovi arrivati”: per la quaresima il consiglio pastorale ha deciso di invitare le famiglie “storiche” della parrocchia a invitare a pranzo una famiglia arrivata di recente in paese. C'è poi stato spazio per la testimonianza di Daniela, giovane romena che vive a Bresseo di Teolo con la famiglia e i due figli e per Francis, nigeriano che fa parte del consiglio pastorale della parrocchia di Conselve.«In parrocchia ha raccontato Daniela mi sono sempre sentita accolta. I miei figli non si sentono stranieri, hanno le loro amicizie, frequentano le attività della parrocchia e le attività sportive. Quando sento in tv le notizie che riguardano i miei connazionali, soffro sempre molto».
 
L'assemblea si è conclusa con la celebrazione dell'eucaristia, cui hanno partecipato alcuni rappresentanti delle comunità straniere cattoliche di Padova.
condividi su