Zona rossa e indicazioni per i servizi Caritas nel territorio

Con l’entrata in vigore della zona rossa per la Regione Veneto, la direzione della Caritas diocesana offre alcune indicazioni per le specifiche attività caritative.

In linea generale

Poiché quasi tutti i servizi Caritas/CdAV si svolgono in locali della parrocchia, per poter svolgere l’attività accedendo ai locali sarà necessario l’accordo del parroco e qualora il parroco abbia predisposto accorgimenti ancor più restrittivi di quanto sotto descritto, sarà necessario attenersi alle sue indicazioni. Nello specifico, se i volontari lo decidono liberamente e sono nelle condizioni psicologiche e/o fisiche di operare, lo facciano secondo le indicazioni seguenti.

Centri di ascolto vicariali e parrocchiali

  • Le équipe e/o gli incontri di gruppo tra volontari siano svolti il più possibile tramite zoom o strumenti analoghi.
  • Gli ascolti siano telefonici. I colloqui non sono vietati, ma siano ridotti a quelli strettamente necessari e si svolgano su prenotazione. Si suggerisce di scegliere luoghi all’aperto o pubblici come la chiesa. In ogni caso devono essere utilizzati i mezzi di protezione personali e devono essere rispettate le distanze minime.
  • Qualora gli incontri siano fatti in locali parrocchiali diversi dalla chiesa (siano di équipe o di ascolto con i beneficiari) occorre tenere la tracciabilità di chi era presente e un contatto di reperibilità. Il coordinatore del servizio predisponga i moduli e la loro conservazione.
  • Se si dovessero fare degli spostamenti a favore dei beneficiari è consigliato viaggiare muniti di dichiarazione del Ministero dell’Interno già compilata e lettera della parrocchia.

Caritas vicariali e parrocchiali

  • Coordinamenti, riunioni e incontri avvengano il più possibile, se non esclusivamente, tramite zoom o canale analogo.
  • Le distribuzioni di generi alimentari prevedano il ritiro del bene da parte dei beneficiari ovvero la consegna a casa con l’aiuto di volontari. preferibilmente giovani. Nella consegna a domicilio si lasci il bene sulla porta e si mantengano le distanze di sicurezza.
  • In caso di ritiro da parte dei beneficiari si organizzi l’afflusso degli stessi attraverso forme di prenotazione o scaglionamento degli orari. Per la consegna in luogo chiuso, con permanenza dei beneficiari nello stesso, occorre tenere la tracciabilità di chi era presente e un contatto di reperibilità. Si preferisca, dunque, la consegna all’esterno ove e quando possibile.
  • La distribuzione del vestiario è tra i servizi più a rischio, sia per il ritiro degli indumenti, sia per la loro igienizzazione e il maneggiamento da parte dei volontari: si valuti seriamente la sospensione del servizio.

Per altre indicazioni, restano a disposizione gli uffici di Caritas diocesana e il sito: www.caritas.diocesipadova.it

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