Annunciazione di Nostro Signore Gesù Cristo – 2021

25-03-2021

ANNUNCIAZIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO

Padova, Cappella degli Scrovegni, 25 marzo 2021

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Omelia

Nel suo viaggio in Irak, in particolare nella preghiera a Ur, la patria di Abramo, papa Francesco ha detto: Sta a noi avere il coraggio di alzare gli occhi e guardare le stelle, le stelle che vide il nostro padre Abramo, le stelle della promessa. Assecondare in questo luogo l’invito del Papa ci porta anzitutto a contemplare la bellezza degli affreschi di Giotto, con scene della vita di Maria e di Gesù lungo le pareti, e a perderci incantati nell’azzurro intenso della volta trapuntata di stelle.

In questo giorno e in questo luogo dedicato all’annunciazione dell’Angelo a Maria – che vediamo raffigurati in alto attorno all’arco trionfale – la Vergine di Nazaret è la stella a cui guardiamo. È lei che custodisce in sé il compimento della promessa e ne fa dono agli uomini. È lei il modello di ascolto e di obbedienza alla Parola, imitando il quale si sperimenta l’inesauribile fecondità dello Spirito. È lei la piena di grazia, che si fa con noi pellegrina di carità e di fede.

Siamo nell’anno anniversario della morte di Dante, nel giorno che da un paio d’anni è celebrato come il Dantedì. La preghiera, dal poeta fiorentino rivolta a Maria al termine della terza cantica e che verrà cantata, dice: qui se’ a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortai, se’ di speranza fontana vivace, un’intensa fiamma d’amore e un’inesauribile sorgente di speranza. Perché? Nel tuo ventre si raccese l’amore, con lo scoccare della vita nel tuo grembo si è riacceso l’amore tra Dio e l’uomo. In passato la consapevolezza dell’importanza dell’evento oggi celebrato ha portato molte città italiane a celebrare l’inizio dell’anno civile il 25 marzo. Con l’inizio dell’esistenza del Figlio nella carne si ha un nuovo inizio per la vita di tutta l’umanità.

Il nostro tempo è segnato da una situazione pandemica che sembra non finire, con conseguenze sulla vita sociale ed economica, sui giovani e sui ragazzi in particolare, che non possono lasciarci indifferenti. Avvertiamo tutti il desiderio di un nuovo inizio. Abbiamo bisogno di intuire nel cielo, a volte tenebroso della nostra vita, una stella che ci guidi.

L’intero racconto del Vangelo appena proclamato ruota attorno all’espressione: nulla è impossibile a Dio, che riecheggia la parola di Dio ad Abramo: c’è forse qualche cosa di impossibile per il Signore? (Gen. 18,14). Come con Abramo Dio intendeva dar inizio a una nuova epoca nella storia della salvezza, e nulla avrebbe potuto arrestarlo, così con Maria emerge un nuovo inizio, ancora più straordinario, dovuto tutto e solo a Dio, per il quale nulla è impossibile.

In questo passo Luca fonde insieme racconto storico e interpretazione ispirata dei fatti, come si faceva ogni settimana in sinagoga. Attraverso particolari accorgimenti narrativi e reminiscenze del Primo Testamento si metteva in luce il significato religioso profondo di un determinato episodio. Un invito a leggere la vita alla luce della Parola.

Il Concilio ricorda che Maria occupa il primo posto tra gli umili e i poveri del Signore, i quali con fiducia attendono e ricevono da lui la salvezza … e con lei, dopo la lunga attesa della promessa, si compiono i tempi per la nuova e perfetta alleanza (LG 55). Facendosi carne nel grembo di Maria, il Figlio di Dio rese definitiva la sua presenza in mezzo al suo popolo, nel cuore stesso dell’umanità. Anche noi, come Maria, dobbiamo prepararci ad accoglierlo nello spirito e nel corpo, con totale disponibilità, e così cooperare all’avvento di un mondo secondo il cuore di Dio e, proprio per questo, più “umano”.

L’arte si è appropriata spesso della scena dell’annunciazione. Il linguaggio dell’arte è molto efficace, ma non è consigliabile descrivere minuziosamente l’apparire dell’Angelo; né il testo dice che Maria fosse in preghiera quando udì il suo saluto. Il racconto vuole sottolineare non una scena ma un dialogo, durante il quale matura la consapevolezza che Dio è fedele alle sue promesse. Quanti messaggeri il Signore invia anche a noi per farci capire che non è impossibile camminare nella verità e nella libertà! È questo il tempo nel quale educare i nostri desideri e riprendere fiducia nel compimento delle promesse di Dio.

Maria è il modello. Alle parole dell’angelo essa risponde con quelle della fede, diventando così esempio per ogni credente. La sua fede ha la medesima struttura di quella di Abramo: è la fede in un Dio per il quale nulla è impossibile. Da lei accompagnati confidiamo nei periodi bui di poter nuovamente uscire a riveder le stelle e con lei speriamo di tenere sempre fisso lo sguardo su colui che muove il cielo e le altre stelle.

+ Claudio Cipolla, vescovo

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