Parrocchie mobilitate per l’accoglienza – Prosegue la raccolta offerte per l’emergenza Ucraina

Come accogliere? Le indicazioni

A un mese dall’inizio del conflitto in Ucraina e dall’avvio dell’emergenza per sostenere le popolazioni in fuga, Caritas Padova fa un primo bilancio sulla risposta alla disponibilità dell’accoglienza e sulla raccolta fondi avviata fin dai primi giorni.

«La generosità delle persone è davvero grande. L’abbiamo verificata fin da subito – commenta Lorenzo Rampon, direttore di Caritas Padova – con l’avvio della raccolta fondi ma anche con la disponibilità di aiuti e di volontariato per l’accoglienza dei bambini e ragazzi provenienti da Leopoli e accolti nella struttura del Seminario Minore di Rubano, che mette a disposizione gli spazi e il vitto. Bambini che il Comune di Rubano ha affidato al personale qualificato e adeguatamente preparato di una cooperativa sociale. Per quanto riguarda la raccolta fondi, ad oggi, abbiamo superato i 380 mila euro. Centocinquantamila di questi saranno girati nei prossimi giorni a Caritas italiana che li veicolerà, attraverso canali sicuri e garantiti, alla rete di Caritas Ucraina e alle Caritas dei paesi confinanti. È fondamentale ora l’aiuto in loco – vista la drammaticità della situazione delle popolazioni che vivono sotto i bombardamenti – e il sostegno alle Caritas dei paesi confinanti che stanno accogliendo le persone in fuga dalla guerra. Secondo le cifre Onu – e sono dati in divenire – la Polonia ha ospitato due milioni di ucraini, la Romania accoglie circa 470mila persone, la Moldavia 350mila, l’Ungheria 270mila e la Slovacchia 220mila. Il resto dei fondi raccolti sono destinati al sostegno dei bambini a Rubano e ad altri progetti di sostegno all’emergenza Ucraina e ai profughi ucraini».

A questo proposito Caritas Padova, che siede al tavolo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dalla Prefettura di Padova, sottolinea l’importanza di non muoversi in maniera spontanea ma di seguire, specie per le accoglienze, le indicazioni date dalle istituzioni che coordinano tutte le pratiche necessarie all’arrivo di cittadini ucraini nel territorio (dagli adempimenti sanitari alle segnalazioni in questura), favorendo così l’inserimento nei circuiti di accoglienza che garantiscono non solo vitto e alloggio ma anche la mediazione culturale e altre necessità e supporti specifici per persone che arrivano da territori di guerra.

Anche le realtà parrocchiali che hanno disponibilità di spazi sono invitate a non muoversi autonomamente ma a segnalare a Caritas Padova la disponibilità in modo da essere messi in contatto con quelle cooperative sociali che garantiscono queste accoglienze.

A questo proposito sono a oggi 33 le parrocchie che hanno segnalato la disponibilità di spazi e strutture, per un totale di circa 150/200 posti. La metà sono state già messe in contatto con le cooperative sociali più adeguate e vicine territorialmente e si sono avviati i sopralluoghi o, in fasi più avanzata, l’accoglienza vera e propria. La disponibilità va da appartamenti ad ambienti delle ex scuole materne a varie canoniche al momento non utilizzate, ma idonee a ospitare.

«In questa fase emergenziale – riprende il direttore di Caritas Padova, Lorenzo Ramponè stata manifestata e raccolta una grande disponibilità di cittadini ad accogliere persone in fuga dall’Ucraina su tutto il territorio della diocesi, che va certamente sostenuta e non mortificata, ma richiede tuttavia un attento discernimento sulle singole situazioni; soprattutto per la particolare condizione di vulnerabilità delle persone che arrivano, che potrebbe esporle al rischio di cadere in situazioni pericolose, ambigue e inaffidabili. Considerata la delicatezza della situazione, attendiamo indicazioni puntuali da parte della Protezione Civile che sta strutturando, anche in collaborazione con Caritas Italiana, un sistema, oltre ai CAS e al SAI, di accoglienza esterna».

Per quanto riguarda medicinali o altri generi di prima necessità, Caritas Padova sconsiglia raccolte o invii diretti e l’utilizzo dei canali ufficiali che garantiscono l’arrivo dei beni laddove effettivamente servono o possono essere smistati adeguatamente.

 

L’appello all’accoglienza e all’accoglienza organizzata è stato rilanciato da Caritas Padova con una serata informativa e di approfondimento dedicata alle parrocchie, dal titolo Emergenza Ucraina – Come accogliere?  che si può rivedere di seguito:

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Per donazioni:

  • bonifico bancario (intestato a Caritas – Diocesi di Padova) presso: Banca Etica filiale di PadovaIBAN: IT58 H050 1812 1010 00011004 009

causale: EMERGENZA UCRAINA

  • Bollettino postale sul conto n° 102 923 57 (intestato a Caritas diocesana di Padova), causale: EMERGENZA UCRAINA

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