Gli occhi dietro la mascherina. Sono stati bravi, i più piccoli, a vivere questa drammatica contingenza

Venerdì 12 marzo era già nell’aria il nuovo temutissimo lockdown di primavera. I ragazzi di 5a A avevano scritto a caratteri cubitali i loro nomi sull’asfalto del giardino, quasi a voler lasciare un’impronta di sé, prima di ricominciare la Dad.

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