Festa e riconoscimento per le suore elisabettine che hanno prestato servizio alle Cucine economiche

Il sindaco di Padova Sergio Giordani ha donato il sigillo della città a suor Lia Gianesin

Grande festa ieri, domenica 8 settembre, a Casa Maran di Taggì di Sotto (Villafranca Padovana – Pd), dove attualmente risiede anche suor Lia Gianesello (dopo l’infortunio accadutole due anni fa), per far festa e ringraziare le tante suore che nel tempo hanno prestato servizio alle Cucine economiche popolari (CEP) di Padova, don Giuseppe Maniero che dopo tanti anni di presenza lascia le Cucine e la nuova comunità di suore che da ottobre abiterà le “Cucine”.

Attualmente sono 18 le francescane elisabettine viventi, che hanno prestato servizio alle Cucine economiche di Padova, che si sono ritrovate a Casa Maran insieme alla madre generale suor Maria Fadin, alla provinciale suor Paola Rebellato, alla comunità elisabettina che dal 4 ottobre prossimo, festa di san Francesco, tornerà a vivere, dopo alcuni lavori di ristrutturazione, sopra alle CEP di via Tommaseo a Padova (suor Albina, la direttrice e suor Federica, suor Silvia e suor Giannarina) e a tantissimi amici, familiari, sacerdoti, ex obiettori, operatori e volontari e benefattori delle Cucine. Tutti insieme per fare festa e ringraziare di tanti anni di prezioso servizio agli ultimi e ai più fragili.

Un pomeriggio di incontro, preghiera e ringraziamento che ha visto la celebrazione della santa messa, presieduta dal vescovo mons. Claudio Cipolla, e concelebrata da numerosi sacerdoti, tra cui don Rino Pittarello (già delegato delle Cucine), don Giuseppe Maniero, i vicari episcopali don Marco Cagol e don Gabriele Pipinato, il presidente della Fondazione Nervo Pasini e direttore di Caritas Padova don Luca Facco, il presidente Associazione universale Sant’Antonio don Livio Tonello e altri sacerdoti.

Un momento intenso per rendere grazie al Signore di tanto servizio e di tanta generosità, che ha visto anche un omaggio a tutte le diciotto suore.

Dopo la messa ci sono stati alcuni interventi di ringraziamento e saluto. Il vescovo Claudio ha sottolineato il valore per la Chiesa e per la città di Padova delle Cucine economiche popolari: «con l’aiuto delle suore elisabettine, di tanti uomini e donne di buona volontà è stato possibile creare questa realtà e accompagnarla per oltre un secolo: le Cucine sono un segno della grandezza di una città e della Chiesa di Padova. Un servizio come questo non si può mettere in discussione, per il bene che ha fatto, per quello che sta facendo, ma va sempre migliorato e ampliato e anche per questo è stata creata la Fondazione Nervo Pasini che è un importante tassello in un progetto articolato che abbiamo chiamato Cantieri di carità e giustizia».

Al pomeriggio di festa, contrassegnato da un clima di grandissima familiarità e amicizia, ha partecipato anche il sindaco di Padova Sergio Giordani che ha consegnato a suor Lia Gianesello, il sigillo della Città di Padova, come segno di riconoscenza per il prezioso servizio reso alla città in oltre 30 anni di presenza alle Cucine economiche popolari.

Il sindaco Giordani ha ringraziato quanti nel tempo hanno sostenuto questa realtà e quanti vi hanno operato a vario titolo: «Padova da sempre è una città dove solidarietà ed accoglienza sono valori radicati e condivisi. Non è un caso che la nostra città, ma sarebbe meglio dire il nostro volontariato, del quale le Cucine Popolari sono certamente una stella polare, abbia ottenuto il riconoscimento di Capitale Europea del Volontariato 2020». E un grazie speciale ha voluto rivolgere «alle persone che in silenzio, senza clamori, lontani dai riflettori dei media e dalle luci dei salotti televisivi ogni giorno sono state e sono ancora in prima linea per aiutare gli altri».

La madre generale, suor Maria Fardin, ha ricordato l’impegno e il carisma proprio delle elisabettine: «è nostro compito e onore servire i poveri. Per noi Elisabettine dire “Cucine” è dire luogo di relazione e di servizio; facciamo esperienza giorno dopo giorno che i poveri sono i nostri maestri e noi vogliamo davvero fare strada ai poveri, sono loro al centro del nostro interesse e diciamo grazie a quanti ci aiutano a renderlo possibile».

Profondamente commossa suor Lia Gianesello, che ha ripercorso alcuni tratti della sua lunga esperienza alle CEP: «desidero di dire grazie, alle Cucine ho imparato a pregare con un popolo, quello degli ultimi, dei diseredati e ho imparato a pregare e a servire con amore, perché i poveri mi hanno insegnato a donare, a capire cos’è la dignità umana».  

La giornata si è conclusa con uno spettacolo-narrazione dedicato alla storia delle Cucine economiche popolari curato da Serena Fiorio.

 

fonte: ufficio stampa della diocesi di Padova

condividi su