Don Sergio Martello riposa nella Pace

Le esequie sabato 9 gennaio alle ore 10 nella chiesa di Arre

Nella notte tra martedì 5 e mercoledì 6 gennaio, solennità dell’Epifania, è salito al cielo don Sergio Martello.

Era nato a Conselve il 2 marzo 1934 ed era stato ordinato nel 1961. Recentemente era ospite dell’Opera della Provvidenza Sant’Antonio.

Le esequie funebri saranno celebrate sabato 9 gennaio alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Arre.


DON SERGIO MARTELLO – 2 marzo 1934 – 6 gennaio 2021

Don Sergio Martello nasce a Conselve il 2 marzo 1934 in una famiglia numerosa (quarto di 8 figli), povera, ma «stupenda e ricca di valori. Qui è nata la mia vocazione sacerdotale. L’unione e l’amore tra tutti i componenti mi hanno insegnato che la diversità è una ricchezza».

Dopo le scuole elementari e l’avviamento entra nel Seminario “Barcon” di Thiene. Ordinato presbitero il 9 luglio 1961, è subito nominato cooperatore a Chiesanuova dove rimane fino all’autunno 1973. Degli anni di Chiesanuova don Sergio ricordava «la gioia di giovane prete, in mezzo a ragazzi e giovani». Don Vittorio Piccolo, già parroco di Chiesanuova, ne tracciava a distanza un ricordo in questi termini:

«Mi viene presentato dalla mamma che mi dice: “Le affido il mio prete”. Non aveva bisogno di presentazioni e di raccomandazioni, lo si è capito subito. Le varie iniziative sportive trovarono in lui un animatore instancabile e un grande trascinatore, attorno al motto “MI educo divertendomi”. Anche se impegnato nella scuola per l’insegnamento della religione, dapprima nella scuola media poi nelle superiori, sapeva trovare il tempo per dedicarsi alle attività parrocchiali. Don Sergio ha avuto un sano equilibrio sapendo sviluppare molteplici attività per la crescita umana e spirituale dei ragazzi. Ha saputo circondarsi di bravi collaboratori, animati dal vero spirito del Vangelo. Il suo equilibrio non gli ha mai permesso di scendere a compromessi per cercare benevolenza e favoritismo. La sua schiettezza e chiarezza nel parlare, la sua lealtà e linearità nell’agire hanno fatto di lui un sacerdote dal carattere forte e dalla personalità spiccata. Per essere all’altezza del suo compito di educatore non ha mai smesso lo studio. Non ha mai messo al secondo posto la preghiera, convinto che il sacerdote deve essere l’uomo di Dio».

Nell’autunno 1973 viene nominato parroco a Mortise (vi entra il 29 settembre: all’alba del 30 il padre muore). È il periodo in cui, complice la massiccia urbanizzazione delle periferie, il territorio di Mortise si trasforma in un gigantesco cantiere per la realizzazione d’importanti lavori stradali e la costruzione di nuovi complessi edilizi (via Bajardi e Via Cardan), destinati a ospitare centinaia di nuove famiglie il cui insediamento avrebbe portato allo smembramento del territorio più settentrionale di Mortise e alla nascita della nuova parrocchia di Cristo Risorto. Sono gli anni in cui vengono realizzati i nuovi impianti sportivi parrocchiali per i giovani e si avviano i lavori per la sistemazione del sagrato della chiesa.

«Giovane parroco, desideravo conoscere tutte le famiglie! La gravosa visita serale di tutte le famiglie: gravosa, ma utile e bella!».

Dal novembre 1990 fino al settembre 2014 è parroco di Rossano Veneto. La comunità conosce delle divisioni dal punto di vista civile e una non facile situazione economica, ma don Sergio annota:

«parrocchia grande, impegnativa, ma “bella” e “collaboratrice. Nulla era impossibile in essa!!”

La personalità attiva, intelligente, sincera e generosa torna ancora a riproporsi: ne ricevono beneficio le varie realtà comunitarie, gli ambienti parrocchiali e la chiesa, così come la proposta pastorale che vive di quotidianità, di tanta formazione, di esperienze particolari, quali le attenzioni personali e di comunità a poveri e stranieri, La tenda di Abramo, la Giornata per la vita, la Festa dell’accoglienza, la Domenica della condivisione, nella persuasione che non bastasse l’Eucaristia festiva a fare del paese una comunità viva e che ci fosse bisogno, invece, di impegno fattivo e di «Eucaristie speciali» che dicessero la passione per la vita abitata dalla presenza di Dio.

«Abbiamo bisogno di un dinamismo che viene da un’esperienza di fede e non solo di buona volontà perché la buona volontà fa anche presto a scappare».

Il 7 settembre 2014 don Sergio riceve dall’amministrazione comunale L’eccellenza rossanese, premio riservato a figure di prestigio della comunità, come riconoscimento non solo per il lavoro svolto a favore della comunità cristiana, ma anche per la sua attività di promozione nel campo sociale ed umano. «Un lavoro gratuito così attento e sempre aperto verso tutti – commentava il sindaco Morena Martini – merita il riconoscimento della comunità».

«Quando sono giunto a Rossano c’era bisogno di andare dal “Centro alla periferia” (Centri di ascolto…). Oggi questa espressione la cambierei così: “cerchiamo di essere centro attraente perché i lontani sentano la nostalgia del ritorno”. Come dice il Papa, la nostra comunità è un po’ Chiesa ospedale da campo, però è un ospedale troppo piccolo mentre gli ammalati sono tanti».

Don Sergio amava le cose fatte bene, l’eleganza e le scelte precise. A Rossano ha dato prova di grande umanità, di correttezza, di tenerezza, di forte amore per le missioni e i bambini, di valorizzazione delle persone e dei collaboratori, oltre che di benevolenza nei confronti dei vicari che si sono succeduti e che di lui hanno ammirato la paternità, l’onestà, la preghiera, la capacità organizzativa, il buon cuore, l’attenzione alla formazione personale sino alla fine, la cura della Parola di Dio.

«Il protagonista anche della mia azione, senza alcuna presunzione, è proprio sapere che in me e con me agiva Gesù Cristo. Che poi io sia stato fedele è un altro paio di maniche; però il fine del mio apostolato è stato la presenza di Dio nelle mie azioni».

Ritiratosi per limiti di età, diventa penitenziere e collaboratore nella parrocchia cittadina di Cristo Re con residenza presso la Casa del clero, che lascia nel settembre 2020 per essere ospitato all’Opera della Provvidenza Sant’Antonio.

Ricoverato la sera del 5 gennaio, è deceduto all’una del giorno seguente, Solennità dell’Epifania.

«Sarà bello il nostro incontro nella famiglia di Dio! Un grazie a tutte le persone che mi hanno voluto bene. Un grande grazie al Seminario».

Nella serata di venerdì 8 gennaio, alle ore 20, le comunità di Arre e Rossano Veneto si raccoglieranno nelle rispettive chiese per la preghiera del Rosario. Il funerale sarà celebrato dal vescovo Claudio sabato 9 gennaio, ore 10, ad Arre, paese di origine e di residenza della famiglia di don Sergio e nel cui cimitero verrà posta la salma.

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