Visita pastorale del vescovo Claudio in Brasile

Voci e volti a cura del direttore del Centro missionario diocesano di Padova

Visita pastorale in Brasile

Arrivati in Brasile ci accolgono Elena, padre Luigi e padre Matteo.

Il vescovo Claudio con padre Orazio.

Arriviamo in casa e dopo una breve pausa ci immergiamo nella realtà dei nostri missionari in Duque de Caxias, con un’apertura su Roraima.

Incontro con Dom Tarcisio, vescovo di Duque.

Ma ora è il tempo di lasciare spazio per incontrare le comunità di nostra signora di Fatima. Iniziamo la celebrazione eucaristica con dom Tarcisio e dom Claudio…

Il vescovo Claudio prende la parola, ringrazia per la gioia di questa celebrazione:
“Gesù compie questo servizio per il Regno e la vostra gioia riempie il cuore.
Ho visto la presentazione delle comunitá: la vostra vitalità mi dà un’idea del servizio dei padri che vengono da Padova.
Anche noi a Padova stiamo rivedendo un po’ di cose e ascoltando i padri ho intuito che noi abbiamo tanto da imparare. Vedi una bella testimonianza e vi incoraggio a superare ogni difficoltà.
In tanti abbiamo bisogno di vedere questo stile e modalità di vivere la comunità e il Vangelo.

Stasera la Parola ci insegna che Gesù guarda al cuore delle persone, e guarda quel paralitico che è senza speranza il cuore è spento come la sua paralisi!
Noi a volte abbiamo il cuore paralizzato e il Signore ci comanda di rialzarci! Anche stasera ce lo dice, “Alzati vieni in mezzo” e la comunità deve essere attenta a tutti e specie per chi ha bisogno ma si rivolge anche ai farisei.
Ed è il cuore di Gesù che è triste per le paralisi che vede.
Chiediamo aiuto al Signore per rialzarci e guarire.

E Gesù riesce a guarire!
E non c’è distanza tra noi e questo vangelo: lo dice a noi stendi la mano!
E le vostre comunità penso devono tener vive le parole di Gesù: è una parola miracolosa che si realizza nelle nostre comunità… e quando vedo i padri che sono contenti vi ringrazio.

E penso che la loro gioia faccia bene alla Chiesa di Padova: continuate con la vostra preghiera”.

Una fantastica celebrazione, il cuore padovano insieme al cuore brasiliano!

E il grazie eucaristico si sprigiona in gioia e festa con i giovani!

C’è il tempo per un’intervista con il giornale diocesano. Padre Orazio traduce simultaneamente.

Breve incontro con i giovani della parrocchia in vista del Sinodo dei giovani della diocesi di Padova: presentazione del progetto e desiderio di condivisione con i giovani delle comunità dove operano i missionari di Padova.

Giorno intenso per tutti!
E lo riconsegnamo con un grande grazie e ci affidiamo con la preghiera alla Nostra Signora di Fatima patrona di questa comunità!

E oggi il cammino riprende!
Stiamo percorrendo la grande rodovia Washington Luis che ci porta sulle tracce dei primi fidei donum nella diocesi di Petropolis. Da questo territorio il 12 luglio del 1981 nasceva la diocesi di Duque de Caxias.
E’ stato l’inizio di un servizio di una vita e di una nuova avvincente avventura in terra brasiliana.
Qui incontreremo don Francesco Montemezzo nativo di Bastia già parroco di Sant’Antonio da Serra, da un anno vive in seminario a disposizione della vita spirituale della diocesi. Il Vescovo Claudio oggi si mette sui passi dei pionieri della Missione e in ascolto di essa grazie alla testimonianza viva di d Francesco. Una missione che ha fatto storia e ha tracciato una strada per la diocesi di Padova.

Don Francesco ci accoglie in seminario dove ha prestato la sua opera il fidei donum don Giorgio Facchin.
Ci racconta la sua storia: è un libro che si apre! È ancora il libro della missione che si lascia leggere e rivivere.
“Dal 63 al 74 sono rimasto nel Napo in Ecuador: ringrazio il Signore per questa prima esperienza con i giuseppini del Murialdo. Ero senza niente eppure felice in mezzo agli indios e quelli più abbandonati.
Volevo andare ad un certo punto nelle Ande ma mi son fermato a Petropolis a trovare i miei confratelli don Grigoletto, don Facchin, don Calaon, don Volpin. Ci racconta entusiasta di quei primi anni!
Rientrato dopo un anno di cappellano il vescovo Girolamo mi chiese di andare in Brasile! Non sapevo niente e cambiare tutto… mi son fidato e son partito! Di nuovo!
Con 4 valige in stazione a Roma, a malapena mi muovevo, ma raggiunsi Napoli in treno per imbarcarmi sulla nave per il Brasile. Le mie valige e il mio viaggio! Ma la mia vocazione alla missione è nata in seminario negli anni della teologia.
Arrivato qui iniziai subito ad essere parroco di due parrocchie e poi iniziai la direzione spirituale in seminario. Restai nella parrocchia di san José de Itamachina fino all’84 e poi per 32 anni fui parroco di Sant’Antonio da serra sostituendo don Lino Bottin.
Ora da un anno sono qui nel seminario diocesano. Da 40 anni sono qui il padre spirituale e faccio il cappellano a Correa. Il contatto con la gente è sempre importante”.

Salutiamo don Francesco Montemezzo e riprendiamo la via di casa verso Duque de Caxias, contenti di aver condiviso con lui la gioia della missione.
Ci ha incoraggiato a dare una spinta missionaria alla diocesi!

Incontriamo anche il vescovo Francesco Biasin, in parrocchia di Nostra Signora di Fatima.

Stasera celebriamo nella comunità di Padre Orazio.
Presiede il vescvo Tarcisio e c’è anche mons Francesco Biasin, già fidei donum ed ora vescovo di Voltaredonda

“E’ una gioia immensa condividere il ministero dei preti di Padova in mezzo a voi Grazie alla bella parrocchia di padre Orazio”.
“La parola di stasera – ricorda mons. Claudio – ci fa vedere un Gesù che si lascia toccare dalla gente che lo cerca.
Penso che la comunità possa essere strumento perchè Gesù ci possa guarire, tutti ne abbiamo bisogno.
Così i poveri, fratelli nostri, attraverso di noi per arrivare a Gesù anche un solo povero da toccare per convertire il nostro cuore.
E la preghiera è uno strumento prezioso per toccare Gesù, per sentirci uniti a lui. Allora forza cara comunità tocchiamo Gesù per guarire e possiamo essere noi strumento per arrivare a Gesù”.

Al termine dell’eucarestia c’è uno scambio di auguri. Incontriamo il consiglio pastorale e con noi c’è anche il vescovo Tarcisio.
Ed è bello condividere le gioie e le speranze delle nostre Chiese.
Un ascolto significativo che diventa un dono di gratuità grazie alla storia che ci lega da ormai molti decenni.

Stasera celebrazione a Boa Vista in onore del santo patrono Sebastiano assieme al vescovo Mario da Silva.
Una festa di popolo.
Una gioia immensa.
Una fede contagiosa.

È sera! E dal grande Rio Branco ci raggiunge un vento leggero e la calura della giornata sembra conclusa. La comunitá cristiana di Caracarai si ritrova tutta davanti alla chiesa dedicata alla Madonna del Livramento. Oggi il vescovo Dom Mario dona alla parrocchia e a questo grande territorio due missionari che accompagneranno la vita la fede la quotidianità delle comunità: padre Lucio e padre Benedetto.
É un evento sempre speciale e significativo! Anche per noi é un momento bello perché accompagnamo il vescovo Claudio che ufficialmente inaugura la nuova missione e la collaborazione con la diocesi di Roraima. Ci sono anche i missionari che giá operano da anni in Duque de Caxias.
Dom Mario dopo aver svolto il rito ufficiale invita alla lode e al canto.
Riprende dal vangelo proclamato e dice che é il vangelo della chiamata e della missione. Cafarnao é Caracarai e la Galilea é la Roraima.
Gesú é innamorato del Regno di Dio! Ama i poveri, gli ultimi, gli esclusi, i peccatori.
Tutti siamo chiamati tutti discepoli missionari. Oggi anche Lucio e Benedetto!
Erano pescatori! E stavano lanciando le reti! E gli altri due riassettavano le reti! Sono momenti diversi pescare e preparare le reti.
La finalitá della rete é la finalitá del discepolo cristiano: preparato formato pronto per essere lanciato.
Difficile pescare la gente! Eppure bisogna liberare la gente dall’ingiustizia, dalla droga e da ciò che é male.
Vamos? vamos risponde l’assemblea! V discepoli missionari riprende il Vescovo.
siamo di Gesú Cristo e ci chiama per servire per annunciare il Regno.
Benedetto e Lucio di chi sono? sono di Gesú Cristo!
Cari Benedetto e Lucio queridos!
Siete carissimi! Grazie a voi e al vescovo Claudio. Grazie alla diocesi di Padova.
Sono qui per voi cara comunitá! Siate insieme la Cafarnao di Gesú e la Galilea di Gesú.
Saranno qui per 10 anni racconta il vescovo!
e scatta un applauso fantastico!

Prende la parola il vescovo Claudio:
‘”Grazie per queste parole! che anch’io consegno a voi. Il Signore per strade diverse ci ha parlato e abbiamo accolto questa opportunitá una chiesa sorella ci ha chiesto una mano e noi eccoci qui.
E noi cosa vogliamo in cambio?
Siamo servi senza paga! E il conto lo presentiamo a chi sta più in alto.
Ma dò anch’io un incarico a loro: abbiate fiducia degli uomini e donne che vivono qui e saper fare arrivare al cuore la chiamata di Gesú. Già ho visto che la vostra chiesa ha camminato e ci insegna. Sogno il momento in cui qualcuno di voi verrà nelle nostre Chiese ad annunciare! Cime oggi ci chiede cosí siamo aperti in qualsiasi posto ad essere missionari,
fate arrivare la parola viva e vera che dice che vi farò pescatori di uomini
Amen rispondiamo! È metterci a servizio, ed é il miracolo piú grande per il nostro cuore. E chiedete anche noi un sí! Diventando Chiese sorelle ci doniamo la preghiera reciproca!

Buongiorno dal Rio Branco!
Domenica iniziata con il barco sul grande fiume, si naviga verso la zona missionaria di Alto Alegre, la più vicina dalla missione di Caracari.
È stagione di secca, ma Simao sa scegliere a zig zag le zone navigabili per non restare incagliati.
Il nostro silenzio nell’ammirare il percorso è solo interrotto dalle onde rotte dalla prua,
ci accompagna il verde intenso e fitto della foresta che si appoggia sul corso d’acqua.
Qua e là scogli levigati dal tempo affiorano come cartelli che ci indicano il passaggio sicuro. Continua il viaggio lento ma ritmato dal sorriso di padre Lucio che interrompe il nostro sguardo con racconti e aneddoti di questi primi mesi in una parte del Brasile a noi sconosciuta ma che comincia essere casa che ci accoglie. La porta è aperta la missione inizia! Inizia come questa domenica che ci regala già una mattinata piena di colori ed emozioni in cerca con gli occhi di nuovi pescatori che riassettano e gettano le reti pieni di fiducia e in attesa di pesca buona e abbondante.

Oggi la piccola comunitá che incontriamo fa festa é in festa!
Celebriamo la domenica, un dono prezioso per incontrarci per sentirci in un cammino insieme
per una fede senza frontiere!
Oggi sulla riva del grande fiume ascoltiamo la chiamata e l’amore di Gesú per ogni infermitá!
Oggi Gesú chiama!
Ma la prima chiamata é quando qualcuno ci ha chiamato “Tu sei mio figlio!”
Allora per questo diamo gloria a Dio.
Ci sentiamo oggi sulla scia di Paolo che annuncia una parola che non é muta ma che annuncia e che grida!
Padre Lucio abbraccia questa comunitá con gioia e annuncia la Parola che oggi la liturgia ci offre.
La fede é un fatto personale ma anche comunitario, Gesú chiama infatti per nome ma sono in due.
Gesú é Lui stesso testimone della Parola, Gesú vive a Nazareth come qui nella piccola comunitá di Alto Alegre e non in una grande cittá, e si spostò sicuramente per mantenersi, e fu un bagno di umanità, la nostra prima evangelizzazione é vivere con voi come Gesú!
“Seguiamo Gesú perché? Perché?” chiede e grida padre Lucio… e tutti con forza corrispondono: perché é via verità e vita.

Padre Orazio che guida la liturgia.
Invita a pregare per l’inizio del servizio di padre Lucio e padre Benedetto.
Chiedono a Dio per loro…
Amore
perseveranza
saodagi-nostalgia
speranza
gioia
fedeltà
tanta fede
coraggio

Una foto e un abbraccio e rientriamo! Ci aspetta infatti il barcone già acceso ed é immerso tra l’acqua e la pioggia che scende.
È una benedizione in questi giorni…
Ce la prendiamo tutta con la nostra rete di pescatori: oggi é stata riassettata da questa piccola comunitá, dalla loro gioia e da quelle mani alzate!

Eh si, sono giorni dove tutti siamo chiamati a riassettare la rete per non perdere nessuno e rilanciarla con fiducia prendendo ancora il largo con perseveranza e coraggio! E questa nuova missione é un segno per la nostra Chiesa!

Duc in altum…

Oggi in viaggio passando per la periferia del bairo nuova Città dove incontriamo i fd Enrico e Attilio di Vicenza e le sorelle Orsoline Antonia, Renata e Annamaria di Breganze.
Lungo la strada fiumi e zone di lavrado e camion con tronchi di grandi alberi provenienti dal sud della foresta Amazzonica.

Passiamo il Rio Branco per dirigerci verso Cantà
dov’è parroco p. Giancarlo Dallospedale fidei donum da 38 anni e nativo di Paderna di Pontenure in provincia di Piacenza. Troviamo anche Giuseppina fidei donum della stessa diocesi.

P. Attilio, fd di Vicenza, celebra oggi 30 anni da quando per la prima volta mise i suoi piedi in Brasile e così 9 anni fa la comunità delle orsoline di Verona.
Celebriamo un’eucarestia di ringraziamento e di condivisione in cui la Parola si fa lampada!
“L’Eucarestia è sempre un grazie, il Signore sa il perchè e tutto concorre al bene delle persone…ci dice Paolo ai Romani. in trent’anni non ho perso il “cren” (forza) e l’ho sempre messo a servizio del Regno. Ringrazio per i miei compagni di strada, i miei genitori, i poveri e chi vive con me, i tanti benefattori. Il Regno è suo come la Parola, e fin che c’è fiato saremo umili servitori, sapendo che alla fine diremo la nostra inutilità.”
Un attimo di silenzio e meravigliarci ancora dei suoi prodigi.
“Maria donna di Nazareth, ci mostri il cammino… ancora per trent’anni…non lo so! ma con tanto “cren” ancora!!!”

Lasciato il municipio di Caracarai dove operano padre Benedetto e padre Lucio, percorriamo sotto un cocente sole la strada che ci separa dalla capitale Boa Vista. Un paio d’ore di viaggio per incontrare i fidei donum di Vicenza per vivere ancora alcuni momenti assieme al vescovo Mario Antonio da Silva e condividere il futuro di questa missione nella fiducia di una serena e proficua condivisione.

Incontro di gruppo condiviso tra i fidei donum di Vicenza e Padova e le suore orsoline di Breganze.
Questo inizio nella nuova missione lo facciamo assieme a questi fratelli maggiori che sono qui da più anni. È camminando che si apre il cammino! È questa la linea che vogliamo condividere tra due diocesi sorelle qui!
Progettare pastoralmente si, ma questo avverrà nel tempo, l’inizio sará aprire con la strada della fraternità e sará un segno anche per questa diocesi. Solo radicandoci in questo vangelo antico della fraternità e nella gioia dell’annuncio del Regno potremo osare di più ricordando ciò che dom Roque ci disse “piccole cose piccole presenze”.
Poi saremo audaci perché forti di questa spiritualità!
Lo scopo nostro sarà di creare collaborazioni e la prima collaborazione deve essere quella tra di noi.
Essere tra noi casa e dimora, per esprimere al meglio il nostro carisma, e poi fidei donum di padova sono lontani un paio d’ore, e il trovarci spesso sarà la forza per il nostro cammino.
E poi il lavorare fianco a fianco ci aiuterà per stabilire una relazione compatta e solida. L’inizio sarà lento lento ma utilissimo! Sarà importante avere un punto di riferimento, un punto di sintonia, anche solo per la salute e la sicurezza come pure per l’umanità che dobbiamo condividere.
Il Card Pellegrino a Torino mise il tema del cammino in un anno pastorale “Camminare insieme”. Molto bello… e affascinante.
Ma don Tonino Bello rilesse quel tema parafrasandolo e lo raccogliamo come benedizione per il nostro iniziare: “INSIEME X CAMMINARE”.
Auguri allora Missione di Roraima!!!

Concludiamo questa giornata e momento di condivisione con l’eucarestia, veramente piena di forza per tutti.
É il vangelo della fraternitá da mettere in azione nella fiducia di questi amici!
Buon cammino!

 

 

 

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