Trecento anni fa la nascita del vescovo Nicolò Antonio Giustiniani

La giornata di giovedì 21 giugno prossimo viene interamente dedicata a ricordare la figura di Nicolò Antonio Giustiniani, vescovo della Diocesi di Padova dal 1772 fino alla sua morte, avvenuta nel 1796, e per l’occasione sono state organizzate numerose iniziative da parte di alcune fra le più importanti istituzioni cittadine. Una giornata di celebrazione che vede anche la presentazione del volume Nicolò Antonio Giustiniani, vescovo di Padova, curato dal giornalista Gianfranco Natoli, con i contributi di Claudio Bellinati, Ivone Cacciavillani, Adriano Cestrone, Monica Panetto, Gaetano Thiene, Giorgio Zanchin.
Azienda Ospedaliera, Università degli Studi, Comune e Diocesi di Padova intendono così ricordare e far conoscere, la figura e l’operato di un vescovo che, grazie alla sua visione lungimirante, volle l’ospedale tanto da arrivare a vendere i propri beni personali, pur di ricavare denari da destinare alla realizzazione del suo progetto: una struttura di cura e ricovero moderna, in cui tutti, indipendentemente dalle loro possibilità economiche, potessero ricevere accoglienza e assistenza per ritrovare la salute e lenire le sofferenze del fisico.
 
Nasce così l’Ospedale Giustinianeo di Padova che è divenuto nel tempo una delle eccellenze mondiali della medicina, un punto di riferimento non solo nazionale, al quale i malati e le loro famiglie affidano le loro speranze di guarigione. In particolare in questo momento storico, in cui si delinea il futuro ospedaliero di Padova attraverso una nuova struttura, appare quanto mai rilevante porre l’accento sul passato, per capire le ragioni profonde che hanno portato a dettare così nettamente il carattere di un’intera città.
 
«L’occasione offerta dai trecento anni dalla nascita di Nicolò Antonio Giustiniani, è ghiotta e duplice – sottolinea Adriano Cestrone, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Padova – da una parte per riscoprire la vita di un personaggio fondamentale per i destini di milioni di donne e uomini che sono corsi nel cuore della Città del Santo con la speranza di poter ottenere il bene più prezioso, quello della salute; dall’altra rileggere la nostra storia attraverso il cammino della medicina padovana, maestra nel mondo. A Nicolò Antonio Giustiniani dobbiamo tutti molto: a lui, alla sua passione benedettina, il merito di averci regalato un’opera immensa, dallo straordinario valore sociale e umano».
 
«Il tricentenario della nascita di Nicolò Antonio Giustiniani – ha scritto Giuseppe Zaccaria, Magnifico Rettore dell’Università – cade proprio quando la sua maggiore opera laica, l’Ospitale nuovo, oggi noto come Giustinianeo, può costituire lo spunto per ritornare a riflettere sull’ospedalità cittadina. Scelta del sito più consono, progetto architettonico adatto ad un complesso medico-universitario – che tenga conto delle esigenze dell’assistenza, della didattica e della ricerca – e reperimento dei fondi necessari. Oggi, come amministratori, ma anche come semplici cittadini ci troviamo ad affrontare problemi analoghi, con la speranza di trarre dall’esempio di Giustiniani la determinazione necessaria per realizzare una struttura indispensabile per l’Ateneo e per la città».
 
Da qui l’esigenza di rendere omaggio a un uomo e vescovo che tanto ha segnato la storia della medicina e della città di Padova: «Non è un caso se la medicina moderna è nata proprio a Padova, così come non è un caso se la scuola di medicina padovana è tuttora un’eccellenza a livello europeo e mondiale – ricorda il sindaco di Padova, Flavio Zanonato, nel volume che ripercorre la storia di Nicolò Antonio Giustiniani– Questo è accaduto grazie alla libertà di pensiero che si è respirata nella nostra città da sempre e che ha attirato a Padova i più grandi scienziati di ogni epoca. Ma, da sola, la libertà non sarebbe stata sufficiente, se non si fosse intrecciata con i valori di solidarietà e di fratellanza che il sentimento religioso ha profondamente radicato nella nostra comunità».
 
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