Medici con l’Africa Cuamm e Tanzania: 50 anni insieme per la salute di tutti

Martedì 26 giugno Dar Es Salaam la festa in Ambasciata per un anniversario speciale

50 anni insieme in Tanzania, per la salute di tutti. Medici con l’Africa Cuamm ha festeggiato con un evento speciale martedì 26 giugno nell’Ambasciata d’Italia in Tanzania il cinquantesimo anniversario dall’inizio delle attività nel paese. Un lavoro lungo e una presenza costante, portata avanti sempre fianco a fianco con il personale sanitario tanzaniano, in accordo e collaborazione con gli ospedali e le autorità locali.

Per questo, per rimarcare il legame di stima e collaborazione, alla festa di martedì 26 giugno a Dar Es Salaam era presente il Permanent secretary del Ministero della salute Tanzani Mpoki Ulisubisya, oltre all’ambasciatore italiano Roberto Mengoni, al presidente della conferenza episcopale della Tanzania e vescovo di Iringa mons. Tarcisius JM Ngalalekumtwa e al responsabile Nutrizione di UNICEF Tanzania Mauro Brero. Per Medici con l’Africa Cuamm è arrivato dall’Italia il direttore don Dante Carraro e, da tutto il paese, i membri dello staff del Cuamm in Tanzania, per una festa che vuole diventare l’occasione concreta per rilanciare l’intervento nel paese.

«Festeggiamo cinquant’anni in Tanzania non per rifugiarci nel passato – ha spiegato don Dante Carraro – ma per guardare al futuro. Oggi tutti hanno paura di fare progetti, prendersi impegni. Noi invece crediamo nella possibilità di un futuro migliore, dove l’accesso ai servizi sanitari sia un diritto per tutti e non un privilegio per pochi. Per guardare al futuro dobbiamo conoscere il nostro passato e noi, come ci ricorda la festa di oggi in Tanzania, siamo orgogliosi della nostra storia. Siamo con l’Africa, lo siamo da cinquant’anni in Tanzania e ci resteremo per tutto il tempo che sarà necessario, a fianco dei più poveri!»

«Medici con l’Africa Cuamm è una delle organizzazioni più longeve in Tanzania – ha sottolineato l’ambasciatore Roberto Mengoni – e si distingue per la passione e la competenza con cui lavora in tutto il Paese, in particolare nelle aree più remote. L’Ambasciata d’Italia rinnova quindi il suo impegno a lavorare insieme al Cuamm e alle Ong con queste caratteristiche».

«Sono felice di celebrare questo anniversario con gli amici di Cuamm – ha dichiarato il presidente della conferenza episcopale della Tanzania mons. Tarcisius JM Ngalalekumtwa – che sono noti per la generosità e la gioia che mettono nel fare il proprio lavoro. A Tosamaganga hanno sviluppato un sistema di partnership pubblico-privato che è un esempio straordinario di gestione dell’ospedale per tutto il Paese. Ci confrontiamo e decidiamo insieme costantemente e dobbiamo continuare a farlo: l’unità è la nostra forza».

«Spero che la collaborazione tra Tanzania e Cuamm possa durare per altri cinquant’anni – ha infine dichiarato il Leonard Subi, rappresentante del Ministero della salute – perché le sfide da affrontare sono ancora molte e Cumm ha sempre dimostrato la capacità di assumersi l’impegno della lotta alla mortalità materno infantile e alle malattie infettive. Ora dobbiamo portare avanti questa lotta, ridurre l’Hiv e la malaria e affrontare nuove malattie come l’ipertensione e il diabete, che stanno emergendo anche in Tanzania e in Africa e per cui la nostra gente è ancora meno preparata».

315 medici in 50 anni

Era il 1968 quando Giovanni Dall’Olmo, primo medico Cuamm arrivato in Tanzania, iniziava a lavorare nell’ospedale di Ikonda, nella regione di Njombe. Da allora Medici con l’Africa Cuamm non ha più lasciato il Paese, allargando il suo intervento all’ospedale di Tosamaganga, dove ancora oggi è presente, e a diverse regioni del Paese, tra cui le regioni di Dodoma, Iringa, Njombe, Singida, Shinyanga, Kagera, Mtwara, Ruvuma, Zanzibar e Pemba.

In cinquant’anni sono 315 i medici partiti per la Tanzania con il Cuamm e oggi l’organizzazione è presente nelle regioni di Dodoma, Inringa, Njombe, Morogoro, Ruvuma, Shinyanga e Simiyu con 140 operatori tra medici e cooperanti, sia tanzaniani che di origine europea.

L’impegno attuale in Tanzania

Lotta alla malnutrizione e all’Hiv/Aids i fronti di impegno principali dell’organizzazione, che allo stesso tempo porta avanti dal 2012 nell’ospedale di Tosamaganga il programma “Prima e le mamme e i bambini”, che vuole garantire alle donne il diritto al parto assistito, oltre che l’assistenza sanitaria e nutrizionale a loro e ai loro bambini per tutto il periodo che va dall’inizio della gravidanza ai primi due anni di vita dei bambini. A nord, nelle regioni di Shinyanga e Simyu, inoltre, Cuamm è a capo di un progetto pilota a livello nazionale per garantire l’approccio del “test and treat” contro l’Hiv/Aids, in modo che tutte le persone sieropositive entrino in trattamento appena dopo il test e non solo quando le condizioni di salute si complicano, come, a causa delle risorse limitate, avviene nella maggior parte dell’Africa oggi.

Nel corso dell’ultimo anno, sono 4.350 i pazienti entrati in terapia antiretrovirale e 11.956 i parti assistiti nelle strutture sostenute da Medici con l’Africa Cuamm. Sul fronte della lotta alla malnutrizione sono 1.265 quelli trattati per malnutrizione acuta severa e più di 117.000 quelli a cui è stata diagnosticata la malnutrizione moderata.

MEDICI CON L’AFRICA CUAMM

Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio, anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti.

Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 7 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 1.600 operatori sia europei che africani; appoggia 19 ospedali, 45 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, tubercolosi e malaria, formazione), 3 scuole infermieri e 1 università (in Mozambico).

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