Don Antonio Barbierato ha raggiunto la pace

Le esequie mercoledì 20 aprile, alle ore 15.30, nella chiesa del Seminario maggiore

Nel pomeriggio di venerdì 15 aprile 2022, venerdì santo, don Antonio Barbierato è deceduto presso il reparto di terapia intensiva del Centro Gallucci di Padova. Le esequie saranno celebrate dal Vescovo Claudio mercoledì 20 aprile nella chiesa del Seminario maggiore, alle ore 15.30.

Don Antonio Barbierato (Santa Margherita d’Adige 8.02.1933 – Padova 15.04.2022)

Don Antonio Barbierato, di Aldo e Silvia Masin («esempi di virtù e di laboriosità»), nasce a SantaMargherita d’Adige (Pd) l’8 febbraio 1933 e viene ordinato presbitero il 14 luglio 1957 dal vescovo Girolamo Bortignon, assieme ad altri 24 compagni di strada.

Viene inizialmente inviato nella parrocchia cittadina di Torre come cooperatore, prima di essere chiamato due anni dopo in Seminario maggiore come addetto all’amministrazione, accanto a mons. Luigi Cipelli.

Nel 1960 inizia la collaborazione festiva con la parrocchia di Cadoneghe che non sarebbe mai venuta meno nel corso degli anni e fino alla fine. Nel 1960 è anche nominato amministratore del settimanale La difesa del popolo, direttore della Tipografia Antoniana e presidente dell’Associazione Universale di S. Antonio (AUSA): con tali incarichi, don Antonio ebbe modo di impegnarsi sia nell’ambito della carità, sia nel contesto della formazione attraverso la carta stampata.

L’AUSA era stata fondata a Padova nel 1886 da don Antonio Locatelli con le finalità di curare l’evangelizzazione (sull’esempio e con l’aiuto di sant’Antonio), la carità e la cultura religiosa. Per sostenere le finalità e le tante opere dell’associazione, don Locatelli aveva aperto in via Cappelli, sempre nel 1886, la Tipografia Antoniana e nel 1888 era poi stato fondato il periodico Il Santo dei miracoli. La carità dell’AUSA, i cui sostenitori sono numerosi in Italia e in tutti i continenti del mondo, è venuta concretizzandosi attraverso l’Opera del Pane dei Poveri, gli aiuti all’Opera della Provvidenza di Sarmeola e al suo Centro servizi “Casa Madre Teresa di Calcutta”, alle Cucine economiche, ai monasteri della città, alla Casa del Fanciullo, alle iniziative missionarie della diocesi e del CUAMM, agli orfanotrofi antoniani e al terzo mondo.

Per quanto riguarda la stampa, il complesso tipografico ed editoriale della Fondazione Antonio Locatelli venne trasformato nel 1942 in Antoniana Spa la quale fu poi incorporata per fusione nella Litografia Gregoriana Srl, nella quale la Diocesi aveva riunito le sue storiche aziende del settore della stampa (la tipografia fondata da San Gregorio Barbarigo risaliva alla metà del XVII secolo). La Litografia Gregoriana, assieme alla Provincia Padovana dei Frati Minori Conventuali, contribuì poi allo sviluppo di Mediagraf Spa (1986) di cui don Antonio è stato consigliere di amministrazione e nella quale, nel 1990, sarebbe entrata anche la Conferenza episcopale italiana.

Nell’aprile del 1981 don Antonio succede a don Cipelli ed è amministratore del Seminario, incarico che ricopre fino al maggio 2012. Nel novembre dello stesso anno è anche nominato “Cappellano di Sua Santità”. Nel 1985 è membro del Collegio dei revisori dei conti dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, mentre dal 1997 al 2002 è anche membro del Consiglio diocesano per la Gestione economica. Nel febbraio del 2014 rinuncia all’incarico di direttore dell’AUSA.

Don Antonio, che ha sempre mantenuto la sua residenza in Seminario, era sobrio nelle parole e schivo, ma anche sano e sereno, grande lettore di libri e amante della musica, dotato di facilità nel parlare e sempre puntuale agli esercizi spirituali che la classe di ordinazione viveva assieme, trascinata dal biblista don Giuseppe Segalla.

Negli ultimi tempi aveva avuto degli scompensi cardiaci che lo hanno portato alla morte avvenuta nel pomeriggio del 15 aprile, venerdì santo, presso il reparto di terapia intensiva del Gallucci di Padova. Il suo personale «Tutto è compiuto» si è unito quello di Cristo.

«Accetto il genere di morte che al mio Signore piacerà riservarmi in unione alla morte redentrice di Gesù Salvatore. Assicuro tutti che pregherò perché la fede illumini di serena gioia tutte le ore della loro vita» (dal Testamento).

La salma potrà essere visitata presso la “Casa funeraria Brogio” di Cadoneghe martedì 19 aprile dalle ore 15 alle 18, mercoledì 20 dalle ore 9 alle 12. Nella chiesa di Cadoneghe si terrà un momento di preghiera martedì 19 alle ore 18. Il funerale sarà celebrato dal vescovo Claudio mercoledì 20 aprile nel Seminario maggiore di Padova, alle ore 15.30. La salma risposerà poi nella cappella dei preti del cimitero di Cadoneghe.

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