Chiusura del Giubileo 2025

Domenica 28 dicembre 2025

Per la Chiesa di Padova il Giubileo ordinario 2025 si è chiuso domenica 28 dicembre 2025 con una solenne celebrazione in Cattedrale a Padova, presieduta dal vescovo Claudio Cipolla.

«Benvenuti a tutti. Un saluto particolare al vescovo emerito Antonio e al vescovo mons. Ivo Scapolo che, dopo gli incarichi di nunzio apostolico in Bolivia, Rwanda, Cile e Portogallo, è tornato a Padova, portando la sua residenza a Mejaniga»  ha esordito il vicario generale mons. Giuliano Zatti all’inizio della celebrazione ripercorrendo subito dopo ni momenti e aspetto di questo Giubileo per la nostra Diocesi.

«Il 29 dicembre dello scorso anno – ha ricordato –  abbiamo aperto il Giubileo ordinario 2025: a distanza di un anno ci apprestiamo a chiuderlo. Non ci sono porte sante, non ci sono gesti particolari, come successo lo scorso anno: ci siamo noi, c’è la Chiesa tutta e c’è il Signore Gesù, il nostro unico e vero “Giubileo”.

Certo, potremmo ringraziare i molti luoghi giubilari della nostra diocesi (rappresentati nel presbiterio dai loro responsabili): santuari, luoghi della fede antica, luoghi della cura, della carità, della giustizia e della pace. Potremmo anche informare che sono almeno 125 i pullman partiti per Roma, senza contare quelli che hanno trasportato i duemila adolescenti e i 1200 giovani per i loro giubilei. Potremmo anche aggiungere che ai Giubilei di categoria celebrati a Roma, si sono aggiunte le proposte diocesane che hanno riguardato giornalisti, operatori sanitari, volontari, comunità etniche, ministri straordinari della Comunione, consacrati e consacrate; catechisti, accompagnatori ed educatori; insegnanti di religione, persone che vivono legami spezzati, animatori missionari, senza dimenticare l’intenso momento vissuto con i sindaci e gli amministratori locali. Ma quanto altro è successo, senza che ne abbiamo notizia, grazie alla intraprendenza di molti!

Noi esprimiamo gratitudine al Signore per quanto di ordinario e di straordinario ci ha donato nel corso dell’Anno giubilare, augurandoci non siano mancati i frutti che solo Lui conosce.

Alcuni frutti, tuttavia, proviamo a raccontarli: non tutti, non esclusivi, certo, ma frutti buoni. Per questo motivo iniziamo la celebrazione ascoltando le voci di Nicola, Francesca e Sandra: tre frammenti di Giubileo, tre piccolo storie. Tutti siamo un po’ disperati, ma la speranza è un’avventura: anche le testimonianze che ora ascoltiamo ci restituiscono la speranza».

Il vescovo Claudio nell’omelia, ha sottolineato come «l’anno del giubileo ci riporta alla speranza di vedere oltre le nubi, il sereno» e «la Parola di Dio ci rassicura e ci dona forza per riprendere con rinnovata fiducia il cammino del nostro esistere».

«La speranza  – ha ricordato il vescovo – è un dono prezioso consegnato agli uomini e alle donne di tutti i tempi; si accompagna alla pace, alla giustizia, all’amore. È un dono consegnato nelle mani di ogni persona. La speranza non è solo sentimento è di più: deve prendere corpo cioè diventare ricerca, esperienza concreta e storica, progetto di vita; deve andare in Egitto, luogo di schiavitù e di rifugio. Soltanto se cercata e alimentata ogni giorno la speranza resta viva e dona vita alla pace, alla giustizia, all’amore».

E andando con la memoria ad alcuni momenti vissuti durante l’anno giubilare un pensiero particolare è andato all’esperienza con gli adolescenti e i giovani: « È stato bello per me partecipare direttamente al Giubileo degli adolescenti e dei giovani, il primo in aprile e il secondo in agosto: ho visto il Signore toccare il cuore di tanti! L’ho percepito dai loro sorrisi rinnovati e dalle loro preghiere. Sono stati una bella testimonianza e vorrei ringraziarli a nome della nostra Chiesa. Per molti di loro prendere in considerazione che Dio c’è e che vuole loro bene personalmente, ha aperto uno squarcio di luce nel loro cielo, spesso buio. Si è affacciata ancora una volta la virtù teologale della speranza come un dono e come un dono di Dio. Per loro rivolgiamo al Signore la preghiera perché, come Maria, la Madre di Gesù, custodiscano il dono ricevuto e possano meditarlo nel cuore ogni giorno».

Leggi l’omelia del vescovo Claudio

 

pubblicato il 28 dicembre 2025

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