Don Lino Verzotto è tornato al Padre

Le esequie martedì 31 dicembre alle ore 10.30 a Piovega (Pd)

È mancato sabato 28 dicembre 2019 all’Opera della Provvidenza don Lino Verzotto.

Ora anch’io sono sul monte Nebo, come Mosè e il viaggio terreno sta per terminare. Guardo la Terra Promessa con trepidazione, perché l’oscurità e il grande Giudizio incutono timore. Ma questa attesa mi porta anche una gioia ineffabile perché la morte non sarà la perdita dei beni terreni. Anzi: qui, uno alla volta, li perdiamo. In cielo li ritroviamo tutti in Dio. Con l’offerta della vita otteniamo più che non con tutte le sue attività. Ai fratelli e sorelle che sono nel timore auguro di avere familiare il pensiero di una Santa a me tanto cara che, ogni giorno, mi rasserena: «Non è la morte che verrà a cercarmi. È il buon Dio (S. Teresa di Lisieux)».

Così scriveva don Lino a Piovega, nel Foglietto parrocchiale di inizio febbraio 2013, dopo aver ricordato che «il cammino della nostra breve vita sulla terra è come una strada che sale e scende tra le montagne. La percorriamo una sola volta, con poche soste di ristoro e non è permesso tornare indietro». 

Don Lino era nato a Santa Giustina in Colle il 2 ottobre 1936 ed era stato ordinato presbitero l’8 luglio 1962. È naturale ritenere che don Lino, preceduto dal cugino don Giorgio, appartenga alla schiera di preti diocesani e religiosi spuntati in paese a seguito del famoso e triste eccidio, avvenuto il 27 aprile 1945, quando, a pochi giorni dalla conclusione della guerra, furono uccisi diversi civili assieme al parroco e al giovane vicario. Agli occhi delle famiglie e dei bambini del tempo si era resa necessaria una sorta di “sostituzione”.

Il primo incarico di don Lino fu quello di cooperatore a Campolongo Maggiore, dall’agosto 1962 all’agosto 1965, prima di essere inviato come cooperatore per un anno a Peraga. Dal 1966 fino al novembre del 1970 fu, invece, cooperatore ad Arzergrande. In seguito fu nominato parroco di Campoverardo e vi rimase fino all’ottobre 1978, quando gli fu chiesto di portarsi ad Arre, rimanendovi per anni, fino al 1996. L’ultimo incarico di parroco lo ebbe a Piovega, dal 1996 al 2016. Dopo aver rinunciato all’incarico per motivi di età, rimase in canonica a Piovega come collaboratore delle parrocchie di Piove di Sacco. A seguito delle condizioni di salute, era stato accolto all’Opera della Provvidenza qualche settimana fa e proprio a Sarmeola la morte lo ha colto il mattino del 28 dicembre.

Fin dal tempo del Seminario, don Lino è stato caratterizzato da una salute gracile che lo ha condizionato nel ministero, a partire dall’ordinazione, arrivata l’anno successivo rispetto al gruppo di appartenenza, fino agli interventi al cuore di qualche anno fa. Fragile nel fisico, don Lino era persona delicata e cordiale nei rapporti, al tempo stesso schiva e determinata, obbediente e lontana da ogni forma di giudizio. Profondo nelle riflessioni, ha sempre coltivato la fede e la spiritualità sacerdotale, incarnando la figura di un prete generoso che non si esponeva, non si metteva in mostra, ma esercitava il ministero nella concretezza e nella semplicità, attento ai vari compiti di parroco (in particolare la visita ai malati), alle diverse espressioni della pastorale e al territorio. 

Probabilmente il suo modo di essere lo portava a considerare la scrittura un modo utile di raccontarsi e di tenere le relazioni. A questo proposito sono molte opportune le parole da lui scritte per le feste natalizie di dieci anni fa:

Spesso noi manifestiamo il desiderio di essere compresi con l’espressione: “se tu fossi nei miei panni!” Gesù fa di più: è nella mia carne.

In questo Santo Natale mi sento vicino ai sofferenti, ai poveri, ai piccoli, ai deboli. Ho bisogno di tutti e vivo perché mi si dona tutto, anche il sangue. Eppure sento nel cuore la serenità. Dalle altezze di Dio, dopo il viaggio tra le falde del terreno, affiorano i polloni d’acqua limpida.

È tempo di speranza. Non mi sento più legato alle certezze di questo mondo: ciò che vale è l’incontro col Figlio di Dio.

A voi, carissimi parrocchiani, ed agli amici desidero mandare, con le parole dell’apostolo Paolo, questo messaggio natalizio: «Siate sempre lieti!» Dio rivela la sua benevolenza verso i peccatori. Il peccato, peso della coscienza, è scaraventato fuori. In Gesù, Messia e Salvatore, abbiamo l’intermediario divino e umano: l’immagine dell’uomo diventa vera, gioiosa e bella.

Ognuno di noi nella grotta di Betlemme, ritorna a pregare, anche senza parole. Anch’io ho avuto timore, a causa del peccato ma, da quando ho sperimentato che siamo salvati per Grazia, sono in pace e aspetto con desiderio l’incontro gaudioso.

Guardiamoci attorno. In mezzo a malizie e scandali diabolici c’è ancora un regno di bambini, poveri e umili. Dentro e attorno alle nostre case l’innocenza è il tesoro dell’umanità. Con questa luce negli occhi prego ed auguro di cuore, a tutti, siate lieti e Buon Natale!

(Foglietto parrocchiale 20.12.2009-10.01.2010, Siate lieti)

Don Lino ha continuato a dare molto di sé anche a Piovega, affrontando con coraggio la sistemazione della chiesa e delle opere parrocchiali, ma anche edificando una Chiesa fatta di persone. Vanno espressamente ringraziati tutti i parrocchiani che si sono fatti carico della sua persona, sostenendolo nella fragilità fisica, anche nelle ultime settimane di vita, senza lasciarlo mai solo all’Opera della Provvidenza: un esempio di gratitudine e di servizio ricompensato dai sorrisi delicati e buoni che don Lino ancora dispensava.

Il l° gennaio 2010, ho visto l’alba più bella della mia vita. Il giorno prima (31 dicembre) mi avevano portato all’Istituto Codivilla Putti di Cortina. La notte che mi trasporta da un anno all’altro è lunga, ma io dormo poco. Le ombre della notte fuggono, vinte dalla luce che avanza.

Sul cielo limpido un artista gigante pennella la bellezza dell’aurora. Da dietro l’Antelao una fontana di luce, con getti crescenti, conquista il cielo e penetra la valle. Si fondono insieme i toni cenere, azzurro, avorio, rosso e il delicato rosa delle Dolomiti. Sorge il Sole, splendente come uno sposo. La montagna lo attende trepidante, avvolta in un candido manto di neve, bella come una sposa. Lo spettacolo è fascinoso e gratuito, ma la gente dorme. Mi ricordo che Gesù è “luce per illuminare le genti”. II mattino avanza.

(Foglietto parrocchiale 2-16 gennaio 2011, Gesù la luce del mondo)

Le esequie saranno celebrate dal vescovo Claudio martedì 31 dicembre a Piovega, alle ore 10.30 e a Piovega don Lino sarà poi sepolto, secondo le sue volontà.

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