Esequie don Andrea Albertin

04-07-2025

ESEQUIE DON ANDREA ALBERTIN

Venerdì 4 luglio 2025

Santuario di Santa Maria delle Grazie – Este (Pd)

Omelia

La Chiesa piange: come Maria Maddalena è seduta all’esterno del tuo mistero pasquale, Signore. Piange perché la morte improvvisa, inattesa, incomprensibile ha portato via anche don Andrea e ci ha lasciati ancora una volta smarriti.

Piangendo, con lo sguardo rivolto alla bara che contiene il corpo di Andrea, Maria si domanda e noi con lei: dov’è Andrea? Perché è successo questo? Dove lo ha portato la morte, dove lo ha posto?

Con queste domande, che sono diventate lacrime, siamo entrati in questa chiesa dedicata alla Madre di Gesù, Madre della Grazia e delle grazie, come quella del Tresto che però non poteva contenere tutti noi accorsi qui per salutare don Andrea, condividere il dolore immenso per la sua perdita e pregare insieme affidandolo al Signore, che tanto ha cercato nella sua vita. Entrando abbiamo formato un corpo comunitario, ecclesiale, un corpo unificato dal dolore e dal Vangelo. Abbiamo composto un’assemblea nuova, spirituale, dando un’immagine di quella Chiesa che è mistero e che vive della comunione pasquale: tutti i battezzati, sia presenti su questa terra che in cielo, sono una sola comunità e celebrano le lodi di Dio.

Entrando in Chiesa è come se avessimo varcato la soglia del tempo terreno e dello spazio degli uomini e ci siamo immessi nel mistero della Pasqua e, come Maria Maddalena, vediamo dei segni: parole che come quelli di angeli ci vengono rivolte “Perché piangi?” o come quelle di Gesù, confuso con un giardiniere, che chiede a Maria “chi cerchi?”. Vediamo un’assemblea: è l’assemblea del popolo santo di Dio, diversificata nei compiti e unita nel dolore e nella speranza; vediamo le mense, quella della Parola e quella del Pane, e poi canti, fiori, luci e là in fondo l’icona di Maria.

È questo il passaggio dall’esterno, dalla cronaca al cuore di Gesù, dalle considerazioni della nostra ragione alle mozioni dell’amore di cui Gesù ha sempre parlato: è sufficiente pronunciare il nome “Maria” perché Maria si senta riconosciuta e amata. È sufficiente dire “don Andrea” perché Andrea si senta riconosciuto ed amato.

Insieme con gli angeli e i santi anche noi ti lodiamo Signore pur vivendo questo momento di sconvolgimento!

Un dolore e uno smarrimento a cui fatichiamo a dare risposta, come accade troppo spesso di fronte ai drammi e ai dolori di tante situazioni nel mondo, dove fratelli e sorelle sperimentano la tragedia della guerra, vivono nella povertà, nella carestia, nella violenza…

Eppure in questo smarrimento c’è una certezza a cui ci aggrappiamo e ci sostiene: sappiamo che tu, Signore, sei con noi nel cammino della vita. Nelle nostre fatiche ci sei accanto. E lo sei anche nella morte.

Nello sconvolgimento che sta attraversando la tua Chiesa a Padova, insieme con la famiglia di don Andrea, con i tanti cristiani di altre chiese, perfino da Gerusalemme, con i tanti amici, innalziamo a te la nostra lode perché sappiamo che ci vuoi bene.

Siamo certi anche che hai voluto bene a don Andrea e che anche la morte non lo separa dal tuo amore. Anzi siamo certi che ora sia nella pienezza e viva nella tua Gloria.

Noi soffriamo, ma ti lodiamo perché sentiamo e conosciamo che ci sei vicino anche nella morte. E con te e in te percepiamo l’amore del Padre misericordioso, l’amante della vita. In te abbiamo conosciuto che il Padre celeste cerca tutti i suoi figli come se fossero unici, soprattutto i più fragili. La morte è il momento estremo della nostra fragilità ed è il momento più alto del tuo amore: le tue braccia sono spalancate ad accoglierci. 

Quest’oggi, in particolare, ti rendiamo lode “per aver creato e fatto cristiano” Andrea.

È stato con noi solo per 48 anni ma 48 anni belli, intensi. Ha rallegrato con la sua vita la sua famiglia, la nostra Chiesa e tantissimi altri amici che lo hanno incontrato e conosciuto.

Ti lodiamo perché lo hai chiamato a vivere il suo battesimo nel ministero presbiterale. A lui hai dato doni di intelligenza e di affetto tali da costituirlo maestro nello svelare la tua presenza ai tuoi discepoli. A partire dalla Parola con la quale apriva e illuminava il nostro sguardo sulla vita, sui sentimenti, sulle intenzioni del cuore, sugli orizzonti della storia: ci aiutava a crescere come tuoi discepoli, come uomini e donne.

Insieme con la famiglia siamo commossi e consolati anche nel vedere quanti hanno preso parte al nostro dolore: studenti e giovani, confratelli nel ministero, i vescovi di Belluno-Feltre, Chioggia, Vittorio Veneto, il vescovo Antonio, le comunità cristiane, i movimenti e le associazioni, le comunità di vita consacrata.

Vogliamo tutti insieme di fronte alla morte annunciare la nostra fede: anche don Andrea è vincitore grazie a te, nulla lo separerà dall’amore che tu hai avuto per lui.

Anche per questo noi stessi ci affidiamo a te e alle tue mani forti ed ospitanti affidiamo don Andrea.

Scegliendo di mettersi a disposizione della Chiesa ha affidato le sue energie e la sua vitalità a te, fin dalla giovinezza: si è affidato a te e tu lo conduci, come hai sempre fatto, su pascoli erbosi e ad acque tranquille. Abiterà per sempre con te nella tua casa, nel tuo cuore.

Ti lodiamo Signore Gesù e ti domandiamo di non tenere per noi questa esperienza di fede. Donaci il tuo Spirito per andare dai nostri fratelli ad annunciare che ti abbiamo visto e per raccontare quello che ci hai detto.

+ Claudio Cipolla

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