Il vescovo Claudio celebra la messa alla Cappella degli Scrovegni

Solennità dell'Annunciazione del Signore, mercoledì 25 marzo 2020 ore 11

Domani, mercoledì 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore, il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, celebrerà, a porte chiuse, la messa alle ore 11 all’interno della Cappella degli Scrovegni a Padova.

La celebrazione verrà trasmessa in diretta sul canale Youtube della Diocesi di Padova ( https://www.youtube.com/c/DiocesiPadovaVideo) e tramite i canali comunicativi del Comune di Padova.

La Cappella degli Scrovegni venne consacrata il 25 marzo 1305. Da antica tradizione per ricordare questo evento, in questa data, in cui la Chiesa celebra la solennità dell’Annunciazione del Signore, si celebra la messa all’interno della Cappella degli Scrovegni, affrescata da Giotto.

Quest’anno e nella situazione particolare che stiamo vivendo, sarà proprio il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla a presiedere la santa messa: «Ho accolto volentieri l’invito di celebrare l’Eucaristia, in occasione della solennità dell’Annunciazione nella Cappella degli Scrovegni e nel bellissimo e unico contesto degli affreschi di Giotto, innanzitutto perché è una festa – la solennità dell’Annunciazione – su cui desideravo richiamare attenzione e volevo farlo celebrando in un luogo dedicato a Maria. E questa Cappella era intitolata originariamente a Santa Maria della Carità. L’annuncio fatto a Maria dall’arcangelo Gabriele è il segno della carità di Dio e celebrando lì confermiamo la fede della nostra Chiesa nella carità di Dio, nel suo amore per noi anche in un tempo di difficoltà come quello che stiamo vivendo. Questo è un momento in cui ritorniamo a una dimensione molto seria e profonda della nostra fede: Dio ci vuole bene e chiediamo di saper riconoscere il suo amore in tutti i contesti, anche in quelli che la natura e la storia ci presentano difficili. Il Signore ci raggiunge con la chiamata che rivolge a Maria per portare l’annuncio del suo amore e Gesù ne è il segno: nella sua vita è stato vicino a tutti, ai lebbrosi, ai ciechi, a chi era sfiduciato, ammalato… Noi accogliamo questa Parola che ci parla dell’amore di Dio, oggi, anche in questo contesto così impegnativo come quello del virus che ci sta minacciando in ogni casa e in ogni contesto sociale».

 

 

 

 

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