Fratelli IN Italia: rincorniciare la questione migrazioni

Su più di un milione di abitanti della diocesi si contano centomila migranti di cui solo 1800 richiedenti asilo

Otto attori sul palco, quattro giovani italiani e quattro stranieri per iniziare l’integrazione già dalle prove dello spettacolo “Fratelli IN Italia”, mettendo insieme lingue, tradizioni e competenze.

«Nel progettare gli strumenti pastorali per la Quaresima 2018 –spiega don Gaetano Borgo, direttore del Centro missionario diocesano di Padova- stavamo cercando un’opportunità per provocare il territorio diocesano a riflettere sulla presenza degli immigrati, sull’integrazione e sulla fraternità evangelica. Insieme al Servizio assistenza sale della diocesi di Padova è nata l’idea di dar vita ad uno spettacolo originale che non mettesse in scena solo il dramma degli sbarchi ma che raccontasse anche il cammino di fraternità concreta che molti stanno già compiendo fianco a fianco con persone straniere».

La diocesi di Padova, infatti che conta oltre un milione di abitanti sparsi su cinque province ha calcolato che la presenza dei migranti è di circa centomila persone, di cui solo 1800 sono richiedenti asilo e più della metà del totale sono cristiane.

«Operiamo quotidianamente in favore di tutti i migranti –spiega don Elia Ferro delegato diocesano per la pastorale dei migranti che ha contribuito alla progettazione dello spettacolo- ma siamo un po’ soffocati dalle logiche dell’emergenza e dell’assistenza».

«Vorremmo “rincorniciare” la questione come ci insegna #neldialogo –conclude don Borgo- per evitare che si instauri nell’immaginario delle persone l’equivalenza immigrato = richiedente asilo ospite di un centro di accoglienza. Immigrate sono anche le persone che lavorano fianco a fianco con noi, quelle che si occupano dei nostri cari, religiosi religiose che seguono la cura pastorale in diocesi».

Fonte: rivista SdC delle sale della comunità

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