Dialogo. L’uomo come albero piantato lungo corsi d’acqua (Sal 1,3). Riflessioni e considerazioni a partire dal salmo 1 sulla contemporaneità

sabato 24 Maggio

Le parole del salmista sono illuminanti per guardare nel proprio cuore e scoprire che in esso ci sono sempre due vie che possiamo percorrere, una verso la speranza e una verso il male. Quali sono i segni di speranza per l’uomo d’oggi? Quali corsi d’acqua a cui attingere per alimentare la speranza? Il tema dell’albero che porta frutto a suo tempo presente nel Salmo 1, che apre come meditazione il libro del Salterio, è una metafora biblica molto potente. Indica il credente in Dio che medita la legge del Signore. L’ha letta, la medita e la vive. Da una parte, richiama gli alberi della vita e della conoscenza del bene e del male presenti nel paradiso terrestre, cioè la via sapienziale della vita, dall’ altra, richiama Ger 17,7-8 dove il profeta descrive l’ uomo che confida nel Signore come un albero che vivendo lungo l’acqua, stende le radici continuando a produrre i suoi frutti. È il libro dei Salmi con la sua sapienza, la sua fede, la sua preghiera, la sua contemplazione che crea una interconnessione dentro la stessa Bibbia, che ci apre gli occhi della coscienza, la mente dell’ intelligenza e il cielo della relazione con Dio, mai senza i fratelli e le sorelle nell’ umanità. All’appuntamento in programma sabato 24 maggio alle ore 20.45 nel Duomo San Michele arcangelo in piazza Rubin De Cervin 3 a Candiana (PD) interviene il monaco camaldolese dom Alessandro Barban. Modera Nicola Benvenuti, giornalista.

Informazioni: https://www.festivalbiblico.it/edizione/festival-biblico/2025/

24/05/2025 20:45
24/05/2025 22:15
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