Il logo

Il logo, ideato e creato da Cristina Berto, nasce dall’analisi del vangelo di Zaccheo e delle prospettive tracciate per il Sinodo dei giovani.

Il percorso del Sinodo cercherà di far sperimentare ai giovani coinvolti la dimensione di un ascolto attento, di un ambito all’interno del quale c’è spazio per loro, di una forte fiducia nell’essere germogli nuovi di una comunità che cresce.

Per comunicare quanto elencatLogo Sinodo dei Giovanio ci è sembrato si prestassero bene due luoghi contenuti nel brano di vangelo che racconta la vicenda di Zaccheo: il sicomoro e la casa.

Il sicomoro, luogo dell’inaspettato, dove Gesù si ferma ad incontrare un uomo che la folla aveva allontanato, dove si crea una situazione nuova, dove nasce un incontro libero, ma carico di possibilità.

La casa, luogo dove Gesù si ferma, accoglie la vita di Zaccheo per quella che è, e dove quest’uomo fa discernimento e comprende come mettersi a servizio della Buona novella.

Il logo cerca di esprimere prima di tutto queste sensazioni, con linee semplici ed essenziali.

Il font a bastoni di “SINODO DEI GIOVANI” è un Nexa Light, utilizzato per trasmettere, attraverso la battitura maiuscola della scritta, la sensazione di fiducia. L’esilità del font vuole anche far trasparire la concretezza della possibilità offerta ai giovani di poter esprimere il loro pensiero -a volte poco considerato ma non per questo meno valido- riguardo la Chiesa.

Ad enfatizzare tutto questo c’è la presenza di una linea retta al di sopra della scritta, simbolo di stabilità, riparo. Rappresenta la casa di Zaccheo come vuole essere la nostra, luogo dove si può trovare un momento di condivisione con gli amici per parlare liberamente e senza tabù della chiesa e della parola di Dio, luogo dove si cerca di capire come avvicinare questa realtà ai giovani credenti e non.

L’immagine a fianco alla scritta vuole essere un piccolo ramo di sicomoro, caratterizzato dalle classiche foglie a forma ovale con apice rotondo disposte a spirale intorno ai rami. Il ramo di sicomoro è stato disegnato a mano per sottolineare qualcosa di inaspettato e imperfetto, uscendo dai classici canoni estetici. L’imperfezione richiama anche l’incontro inaspettato di Zaccheo con Gesù, il limite che incontra la Salvezza.

Le nervature all’interno delle foglie richiamano il simbolo cristiano della croce. I quattro differenti colori presenti nelle singole foglie sono stati scelti per indicare l’incontro di persone con diverse esperienze di vita, invitate a confrontarsi su temi impegnativi ed illuminarli con la Parola di Dio. Non a caso il ramo centrale vuole richiamare, non solo attraverso la sua forma ma anche nella scelta del colore, la sequela del Cristo. Il verde, il giallo, il rosso e l’arancione delle foglie rappresentano diverse sfumature che può assumere la corteccia del sicomoro, mentre il blu, colore principale, è stato utilizzato per indicare la forte dimensione di trascendenza, fiducia e serenità che dovrebbero caratterizzare il Sinodo dei Giovani.

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