Ordo Virginum

ORDO VIRGINUM, CARISMA ANTICO E NUOVO

La storia dell’Ordo Virginum nella Chiesa di Padova è iniziata il 9 settembre 2017.

Quando si parla di Ordo virginum è più semplice partire delimitando cosa “non è”. Nell’immaginario comune, del resto, la vita consacrata femminile corrisponde principalmente alla vita religiosa: un fondatore, un abito, una comunità, una missione specifica delineata dalle costituzioni, e una vita tendenzialmente un po’ separata da quella della gente comune. Questo è ciò a cui siamo abituati dopo secoli di storia. Per lungo tempo, infatti, le donne chiamate ad una donazione totale a Cristo convergevano nei monasteri, nelle congregazioni religiose o più recentemente negli istituti secolari.

Eppure, è proprio l’Ordo virginum la prima forma di vita consacrata femminile, risalente ai tempi degli Apostoli.

Il Signore Gesù, Risorto e vivo nella Chiesa nascente, ha suscitato fin da subito nei cuori di alcuni battezzati – sia uomini sia donne – il desiderio di abbracciare uno stato di vita inconcepibile per la cultura dell’epoca: la verginità per il Regno dei cieli. Nel caso specifico delle donne, che non avevano alcun rilievo sociale ed erano spesso destinate a matrimoni combinati, la chiamata alla verginità per amore di Cristo portava queste giovani in età da marito a chiedere ai propri vescovi di essere dichiarate pubblicamente Spose di Cristo, proprio per non essere costrette ad una scelta che non rispecchiava la propria vocazione.

Come si caratterizza la vita della vergine consacrata oggi?

La vergine consacrata è innanzitutto una donna. E dire questo, nel contesto culturale in cui siamo immersi, non è per nulla scontato! Prima della vergine consacrata, c’è una donna che accoglie e vive la propria femminilità alla luce del Battesimo e del Vangelo. In questa connotazione umana e spirituale, una donna può sperimentare – per un puro dono della grazia – un’attrazione per Cristo che è paragonabile a quella che si vive nell’innamoramento umano.

E così, prima della vergine consacrata, c’è una donna innamorata! Nello stupore che nasce nel cuore di chi riceve un dono così grande, è fondamentale lasciarsi accompagnare nel discernimento, che è un tempo di verifica necessario per poter rispondere a questa chiamata, e in particolare per comprendere che la rinuncia al matrimonio e al dono dei figli è possibile solo per un amore più grande che apre alla vita e alla fecondità.

Il discernimento non si compie solo con l’accompagnare spirituale, ma soprattutto con il Vescovo. La donna che sente questa chiamata, infatti, accoglie il dono dell’amore per Cristo senza cambiare contesto di vita quotidiana e di lavoro: la sua vocazione è figlia della Chiesa diocesana e in essa è nutrita e cresce. Non è prevista la vita comunitaria con le altre vergini consacrate della diocesi; ciò non toglie che esse possano vivere insieme, se lo desiderano, con il consenso del Vescovo.

Attraverso il dialogo con il Vescovo, la donna in discernimento comprende come mettere a disposizione i propri doni per la Chiesa e per il mondo. Infatti, il rito di consacrazione non esplicita nessun mandato specifico oltre a quello della preghiera, ma la naturale conseguenza dell’amore è il dono di sé nei contesti ecclesiali e di vita a cui appartiene.

Nei testi allegati si possono trovare ulteriori informazioni sulla storia dell’Ordo Virginum.

Per un primo contatto si può chiamare il delegato diocesano per l’Ordo Virginum: don Claudio Bortignon 328/3657114

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