Don Guerino Piran riposa tra le braccia del Padre

Il funerale sabato 27 febbraio alle ore 10 a Valdobbiadene

Nel pomeriggio di lunedì 23 febbraio 2021 il Signore ha chiamato a sé anche don Guerino Piran, recentemente colpito da una grave forma di leucemia.
Il funerale sarà celebrato a Valdobbiadene sabato 27 febbraio, alle ore 10 e presieduto dal vescovo Claudio.


don GUERINO PIRAN (Teolo, 11.10.1930 – Padova, 22.02.2021)

 

Don Guerino era nato a Teolo l’11 ottobre 1930. La famiglia era di Valdobbiadene, ma il papà Augusto era dipendente statale e si spostava per lavoro. La mamma, Pierina Poppi, era infermiera. Aveva un unico fratello, Micle.

Cresciuto in seminario «negli anni della disciplina» era stato ordinato presbitero l’8 agosto 1956. Il primo incarico lo aveva visto assistente presso il Collegio vescovile Atestino dove rimase per diversi anni: un’esperienza che molto ha inciso nella sua vita, dandogli modo di creare relazioni con tanti futuri geometri, poi diffusi nel territorio provinciale. Negli anni del Collegio era stato collaboratore festivo a Lozzo Atestino (1966), a Montericco (1968) e per diverso tempo anche a Megliadino San Vitale. Era stato pure insegnante di religione a Este.

Nell’autunno 1975 fu chiamato al Collegio Barbarigo di Padova, dove rimase un anno, prima di essere nominato a un’altra significativa esperienza quale fu il Collegio Universitario Gregorianum (1976-1982). Vi restò come amministratore e collaboratore di don Ivo Sinico col quale coltivò un forte legame e una intesa duratura nel tempo, considerandolo maestro e amico personale e del quale ammirò alcuni tratti che gli sarebbero stati utili nella gestione di successivi ambienti universitari ed educativi, quali la determinazione, l’affetto per i giovani, la vigilanza discreta sulle cose e sulle persone. La sua presenza fu molto apprezzata dagli studenti dell’epoca con i quali aveva modo di scambiare ricordi dei “bei tempi” in occasione di periodici ritrovi e ricorrenze, a testimonianza di un attaccamento non formale al Gregorianum. Ogni tanto, anche in tempi più recenti, compariva al bar degli studenti che avevano imparato ormai a riconoscerne la presenza.

Nel 1981 fu nominato assistente del Collegio Universitario Studium e dei Pii Istituti Santa Rosa e Vanzo. Successivamente sarebbe divenuto anche vice-presidente della Fondazione Istituti Riuniti Padovani di Educazione e Assistenza (IRPEA) che nel frattempo aveva raccolto l’eredità di tre antiche Opere Pie.

Avendo conseguito la laurea in giurisprudenza a Ferrara, don Guerino aveva insegnato diritto civile presso gli Istituti P. F. Calvi e P. Scalcerle di Padova, oltre che in Seminario Maggiore (fino al 2000), mostrando di essere un docente preparato, impegnato nell’insegnamento e benvoluto da tanti giovani. Come docente di ruolo, ebbe modo di girare in diverse parti d’Italia in occasione degli esami di maturità. Don Guerino ricordava con tanto entusiasmo gli anni della docenza, cui dovette rinunciare con sofferenza quando fu chiamato a un nuovo e particolare incarico: essere il primo presidente dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero (IDSC).

All’IDSC sarebbe rimasto per tre quinquenni a partire dal 1985, applicandosi con gioia e dedizione a un compito particolare e inedito che lo portò a collaborare con tante persone, professionisti e preti, nel contesto di un lavoro immenso che riguardò il passaggio dei benefici parrocchiali al nuovo IDSC, con la successiva restituzione alle parrocchie dei soli beni a uso pastorale. Don Guerino teneva molto a tutelare i preti attraverso il buon funzionamento dell’Istituto e la custodia dei beni da amministrare. Grande fu la sua collaborazione con Milano per la costituzione dell’IDSC locale. A seguito di questo, più tardi sarebbe divenuto consigliere della Fondazione Casa del Clero, contestualmente all’attività di gestione e progettazione della radicale ristrutturazione della stessa Casa (quando la proprietà era ancora dell’IDSC, prima di passare alla Diocesi).

Nel frattempo don Guerino aveva ricoperto altri incarichi in ambito diocesano come membro del Consiglio diocesano per gli Affari economici (1983-1988, 1990-1993) e del Consiglio presbiterale (1990-1993, 1996-1999). Nel gennaio 2000 era stato voluto presidente del comitato per la Fondazione dei monasteri a Cogollo del Cengio, mentre nell’ottobre 2003 e per alcuni mesi era stato inviato nella parrocchia di Corte come delegato vescovile.

Era una persona tranquilla, cordiale e gioviale, don Guerino, che amava stare assieme alle persone e non disdegnava gli appuntamenti con i compagni di ordinazione, anche se preferiva rimanere un po’ dietro le quinte. In effetti, don Guerino, signorile nei modi, aveva un carattere timido, anche se affrontava i problemi con serenità e calma, cercando comunque di risolverli con impegno e senza alterarsi. Provava grande affetto per i preti al punto da passare dei periodi estivi in Umbria o altrove per sostituire preti anziani bisognosi di riposo. Viveva intensamente le giornate, curioso di conoscere cose, persone e luoghi.

Il suo sogno era sempre stato quello di darsi a una più completa attività pastorale e diventare parroco, anche se le circostanze hanno finito per chiedergli altro. Tuttavia, don Guerino ebbe modo di custodire una rete grandissima di relazioni che gli venivano dai compiti esercitati in precedenza: ed ecco, allora, gli ex alunni dei vari Collegi e Istituti, le donne cresciute al Santa Rosa, maestre e docenti di vario genere. Ebbe modo, addirittura, di seguire periodicamente i dipendenti delle Ferrovie Italiane che lavoravano in Austria, unitamente alle loro famiglie.

Una grave leucemia non ha lasciato scampo a don Guerino che si è spento all’Ospedale di Padova il giorno 22 febbraio 2021. Le esequie saranno celebrate a Valdobbiadene sabato 27, alle ore 10, presiedute dal vescovo Claudio. La salma riposerà nella tomba di famiglia a Valdobbiadene.

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